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Siamo soliti pensare Roma come un’enorme area archeologica che al massimo ci racconta la storia del periodo monarchico, repubblicano e imperiale della vecchia Capitale, con qualche caseggiato, qua e là, di epoca medievale. In realtà poco fuori dal centro storico, sorge su un’altura che tutti conosciamo con il nome di Casal dei Pazzi, un’area archeologica e geologica che risale ad un’epoca molto lontana (700.000- 120.000 anni fa): il Pleistocene. A Roma tra l’altro, il Pleistocene è ben presente. Pochi mesi fa, in zona tiburtina, nell’ex deposito Atac, gli archeologi hanno ritrovato resti di animali di quell’era.
Su questa altura sorge il Museo del Pleistocene, in via Ciciliano all’incrocio con via E. Galbani, che a partire dal mese di marzo e per tutto il mese di aprile e maggio 2014 è aperto tutte le mattine nel corso della settimana alle scuole, il sabato e la domenica a gruppi di adulti.
Il Museo arricchito da pannelli multimediali, raccoglie testimonianze di antichi frammenti litici, resti di fauna (elefanti, ippopotami, rinoceronti e iene) e di flora, che l’antico passaggio dell’Aniene ha conservato nella sabbia (insieme a uomini cacciatori).
La scoperta di questo sito avvenne nel 1981 e gli archeologi vi lavoravano per sei anni. A distanza di anni all’interno del Museo è stato ricostruito quel lontano paesaggio con la riproposizione dal vivo dell’antica flora.
La prenotazione è obbligatoria il martedì e il giovedì dalle 8.30 alle 13.00, tel. 06-244040.