Aspettando l’ambulanza sulla ciclabile del Tevere

Da più di tre mesi anche la storica ciclabile versa in uno stato di degrado intollerabile

A.G. ha atteso l’ambulanza per più di un’ora. Domenica 8 marzo 2009 aveva approfittato del caldo sole primaverile per una pedalata sulla ciclabile del Tevere che, dopo tre mesi dall’esondazione, non ha ricevuto alcun intervento di manutenzione.

Alle 11,45, superato Ponte Cavour, A.G. è scivolato nel fango con conseguenze gravi per la spalla e il braccio. Immediatamente è stata chiamata l’ambulanza. Arrivata sul Lungotevere, non poteva discendere all’altezza della ciclabile per l’accumulo di macerie all’altezza di ponte Garibaldi da un lato e per il blocco dovuto al fango scendendo da Ponte Risorgimento dall’altro. Si udiva la sirena, ma nulla accadeva.

Alcuni ciclisti hanno prestato i primi soccorsi immobilizzandogli il braccio e facendolo sdraiare a terra.
Dopo una mezz’ora, vista la situazione, hanno interpellato il 115 che è arrivato con un gommone e due operatori. Si è richiamato il 118. Infine alle 13.00 circa il ciclista ha dovuto raggiungere l’ambulanza con le proprie gambe ed il braccio al collo. 

Per questi motivi Biciroma “chiede il ripristino della sicurezza per i ciclisti romani e l’adozione di nuove e migliori misure di assistenza medica mediante anche l’utilizzo di mezzi di soccorso su acqua che oggi sembrano essere inesistenti.”

Per ulteriori informazioni: http://www.biciroma.it/news/index.html


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