

Questa mattina 4 novembre la Polizia Locale di Roma Capitale, con il coordinamento del comandante Stangoni e del comandante Clemente, è intervenuta contro le attività commerciali abusive, presso la stazione metro di Ponte Mammolo e lungo la via Tiburtina.
Sul posto il Presidente Sciascia con l’Assessore al Commercio Pastore e la Presidente della Commissione affari generali e attività produttive Aquilanti.
“Ringrazio i comandanti Stangoni e Clemente per gli interventi di questa mattina, che hanno restituito i marciapiedi davanti alla stazione di Ponte Mammolo e lungo la via Tiburtina ai cittadini”, commenta Sciascia.
“Un intervento dovuto dopo le numerose lamentele di residenti e passeggeri della metropolitana, contro la dilagante e perpetua occupazione dei marciapiede da parte di attività totalmente abusive di vendita delle merci più varie.
L’operazione ha avuto il pieno appoggio del Municipio, che ha sempre mantenuto una ferma linea di contrasto dell’abusivismo, che danneggia i commercianti e offre uno spettacolo di degrado e illegalità che non vogliamo più nei nostri quartieri”.
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Ho assistito casualmente da cittadino a quello che viene definito dal presidente del Municipio “un intervento dovuto contro il degrado e l’illegalità” e mi ero ripromesso di scrivere allo stesso presidente e al comandante della Polizia locale per sapere se fossero a conoscenza di “come” si è agito nei confronti di questi venditori abusivi. Ma poi leggo che erano presenti e quindi hanno vissuto come me e tanti altri cittadini di passaggio la scena assolutamente incivile e di feroce aggressività che si è svolta davanti ai nostri occhi. I venditori sono stati volgarmente aggrediti e maltrattati. Trovo assolutamente corretto procedere a quanto previsto dalla legge in tema di abusivismo e quindi sequestro del materiale e denuncia all’Autorità giudiziaria del reato commesso. Trovo altresì inqualificabile e non degno di un Paese civile, che vanta secoli di cultura e di progresso mentale e culturale il trattamento riservato a questi signori. Se sono colpevoli di un qualsiasi reato vanno processati nelle sedi opportune e condannati. Se sono clandestini vanno rimpatriati secondo le attuali leggi. Ma non si deve mai dimenticare a mio avviso che fondamentalmente sono uomini e che vanno trattati con la dovuta dignità loro riservata.