Castel Gandolfo, cocaina sotto al palazzo papale: arrestato 22enne

Le operazioni rientrano in una più ampia campagna dei Carabinieri contro la diffusione degli stupefacenti, che non si limita ai soli arresti

Tra piantagioni casalinghe e sospetti movimenti nel centro storico, la droga ai Castelli Romani si conferma una piaga in continua espansione.

Negli ultimi giorni, una massiccia operazione antidroga ha scosso Albano Laziale e Castel Gandolfo, con tre persone finite in manette e oltre 5.000 euro in contanti sequestrati.

A Cecchina, frazione di Albano, i militari hanno fatto irruzione nelle abitazioni di due italiani, di 22 e 26 anni. All’interno, un vero e proprio arsenale dello spaccio: cocaina, hashish e marijuana per circa un chilo di sostanza, nascosta tra mobili e armadi. Ma non solo.

Uno dei due aveva allestito in casa una mini serra domestica con tanto di lampade a led, ventilatori e sistema d’irrigazione automatica per coltivare cannabis indica. Un laboratorio artigianale, ma efficiente, che gli avrebbe permesso di produrre marijuana in quantità.

A Castel Gandolfo, invece, è stato il comportamento sospetto di un 22enne albanese ad attirare l’attenzione dei Carabinieri. Da giorni lo osservavano mentre si aggirava, in modo apparentemente inconcludente, tra le viuzze acciottolate a pochi passi dal palazzo papale.

Quando è scattato il controllo, la sorpresa: nelle sue tasche circa 100 grammi di cocaina purissima, destinata – secondo le stime – a un mercato che avrebbe potuto fruttare fino a mezzo milione di euro.

Il denaro contante sequestrato – oltre 5.000 euro – rappresenta solo la punta dell’iceberg di un giro d’affari che, se non intercettato, avrebbe potuto alimentare lo spaccio su larga scala nei Comuni dei Castelli.

Le operazioni rientrano in una più ampia campagna dei Carabinieri contro la diffusione degli stupefacenti, che non si limita ai soli arresti.


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