

Il premier Renzi:”Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia. Il Consiglio dei Ministri vara il decreto Musei come servizi pubblici essenziali
Migliaia di turisti, nella giornata di venerdì 18 settembre, hanno dovuto rinunciare a visitare il Colosseo, il Foro romano, il Palatino e le terme di Diocleziano per un’assemblea sindacale, che si è svolta dalle 8.30 alle 11.30 del mattino.
Ignari della manifestazione organizzata dai gruppi sindacali e indetta dalla Uil e dalla Rsu per discutere delle indennità di pagamento per le aperture straordinarie dei musei e della situazione in cui si trovano i lavoratori del Mibact, i tanti romani e stranieri si sono cosi trovati ad attendere l’apertura dei cancelli dell’Anfiteatro Flavio senza che nessuno li avvertisse riguardò ciò che stesse accadendo.
Tranne un cartello che recitava: “We inform visitors that on September 18° from 8.30 am to 11.30 pm the Colosseum will be closed”, ovvero che il Colosseo sarebbe rimasto chiuso fino a tarda serata. La confusione generata dall’errore 11.30 pm invece che 11.30 am ha indotto molti turisti ad andarsene. Insoddisfazione anche da parte di chi, giunto nella capitale dopo aver percorso migliaia di chilometri per vedere l’anfiteatro Flavio, è stato costretto ad attendere ore ed ore sotto un sole cocente senza sapere il motivo di questa attesa.
Un episodio che il premier Renzi ha stigmatizzato con forza sul suo profilo twitter: “Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l’Italia. Oggi decreto legge”. Anche il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, in accordo con il presidente del Consiglio ha denunciato l’accaduto sul social network: ”Assemblea al #Colosseo e turisti fuori in fila. La misura è colma: oggi in Consiglio Ministri proposta Musei come servizi pubblici essenziali”.
Il sindaco Marino, sul suo profilo Facebook, ha espresso il proprio rammarico per la vicenda venutasi a creare. “Il Comune ha fatto tutti gli sforzi possibili per migliorare l’immagine nei confronti dei romani e nei confronti dei turisti. Lo abbiamo liberato dalle auto, da quella brutta immagine dei camion bar. Adesso lo dobbiamo liberare anche dai ricatti. Il fatto che sia chiuso e che una persona che arriva da Sydney o da New York e aveva solo quel giorno per poter vedere il monumento millenario, è uno schiaffo in faccia alle persone e uno sfregio per il nostro Paese. Intollerabile”.
Nello stesso pomeriggio il Consiglio dei ministri ha varato un decreto valido “per tutti i musei e i luoghi di cultura, senza fare distinzione tra statali, comunali, pubblici e privati” che prevede – come nel tweet scritto poche ore prima da Franceschini – “i musei come servizi pubblici essenziali”.
Le associazioni sindacali si difendono dagli attacchi del governo e in una nota congiunta di Claudio Meloni (Fp Cgil), Giuliana Guidoni (Cisl Fp) e Enzo Feliciani (Uil PA, dichiarano che la manifestazione “era perfettamente legittima, richiesta l’11 settembre scorso e svolta nel pieno rispetto delle norme che regolano i servizi essenziali, preceduta da un comunicato stampa della stessa RSU che segnalava possibili disagi per i visitatori”.
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