“Dialetto Lingua della poesia” di Ombretta Ciurnelli

Giovedì 21 gennaio 2016 alle ore 17 presso la Biblioteca Gianni Rodari la presentazione del libro

Giovedì 21 gennaio 2016 alle ore 17 presso la Biblioteca Gianni Rodari in via Francesco Tovaglieri 237a, a Roma Tor Tre Teste, presentazione del volume Dialetto Lingua della poesia, antologia a cura di Ombretta Ciurnelli (Edizioni Cofine, Roma, 2015).

CiurnelliOmbretta
Ombretta Ciurnelli

Interverranno, oltre alla curatrice del libro, Manuel Cohen e Vincenzo Luciani.

Saranno presenti anche i poeti Rosangela Zoppi, Roberto Pagan, Maria Lanciotti, Alessandro Moreschini.

Ombretta Ciurnelli vive a Perugia dove per molti anni ha insegnato Materie Letterarie nei Licei.
Dopo la prima raccolta di acrostici in lingua perugina, Badarellasse ncle parole, abbecedario di acrostici, (Perugia, Guerra Edizioni, 2007), ha pubblicato L’arcontastorie (Perugia, Guerra Edizioni, 2009), Si curron le formiche (Perugia, Guerra Edizioni, 2010) e La città del vento. Poesie in lingua perugina (Roma, Edizioni Cofine, 2013).
Ha al suo attivo un testo teatrale in lingua italiana, dai campi di granturco ai gelsomini (Perugia, Effe Fabrizio Fabbri Editore, 2012) ed è tra i curatori dell’antologia OliveTolive, poesia dell’olio e dell’olivo da Omero ai giorni nostri (Perugia, Fabrizio Fabbri Editore, 2011).

DialettoLinguaPoesia (1)Dialetto lingua della poesia è un’antologia pensata come un convivio letterario di poeti di quasi tutte le regioni d’Italia con poesie in cui il dialetto parla di sé e racconta il valore e il significato che ha nella vita e nella scrittura, in una ricca e variegata mescolanza di sonorità, cadenze e armonie che mai nessuna letteratura, come quella del nostro paese, è stata capace di esprimere.
Le riflessioni metadialettali, declinate in modo esplicito o metaforico, si collocano in un lungo arco di tempo e in contesti culturali tra loro molto diversi – più di due secoli separano, infatti, Carlo Porta, il primo poeta inserito, dalla più giovane autrice, Dina Basso – rivelando un’ampia gamma di temi e di stili.
A volte sull’onda della memoria, altre volte in un canto di lode per un idioma sentito come vita e poesia al tempo stesso, cento poeti raccontano il loro dialetto, non senza una nostalgica malinconia per lo stingersi di lingue che hanno il fascino particolare di trovarsi in bilico tra oralità e scrittura.

Per saperne di più sul libro


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