Municipi:

Diciassette Associazioni territoriali presentano un esposto su roghi tossici alla Procura di Roma

Promosso dal Comitato di Quartiere Colli Aniene Bene Comune è stato inviato l’8 agosto 2024

A seguito dell’ennesimo incendio del 28 luglio 2024,il 30 luglio si è riunito il Direttivo del Comitato di Quartiere Colli Aniene Bene Comune, che ha deliberato di presentare un Esposto a tutte le competenti in merito ai roghi tossici/discariche/micro-accampamenti. Inoltre è prevista la programmazione una manifestazione, per il mese di settembre, su queste tematiche che interessano non solo il quartiere di Colli Aniene ma tutto il IV Municipio e non solo.

L’Esposto, promosso dal Comitato di Quartiere, è stato trasmesso alla Procura di Roma e alle Autorità di competenza, tramite PEC l’8 agosto 2024, allegando anche alcune denunce (e/o segnalazioni al fine di dimostrare il ripetersi delle situazioni illustrate nel tempo. 

Nel documento si fa presente che sono diversi anni che i nostri territori sono interessati dalla presenza di discariche e micro discariche a cielo aperto e micro-insediamenti abusivi diffusi in ogni antro del territorio, incluse aree verdeggianti, in cui materiali diversi e rifiuti accumulati sono spesso oggetto di incendi che generano i famigerati roghi tossici.

Tale stato di degrado ha assunto nel tempo un impatto notevole sul territorio, sia sul piano ambientale, socio-sanitario e della sicurezza. In conseguenza di siffatto scenario, incendi e conseguenti roghi tossici si sono susseguiti ciclicamente negli anni con interventi del Corpo dei VVFF e Protezione Civile, Corpo della Polizia di Roma Capitale e Forze di Polizia, di cui l’ultimo, spaventoso, avvenuto in data 28.07.2024, ambito Ponte Mammolo/Alberini, che si ebbe anche il 3.08.2023, determinando un vero e proprio disastro ambientale, o come i gravi roghi a Pietralata nelle vicinanze della casa di cura Nuova ITOR, o alla collina di Monte Mario, a Ponte di Nona del 31 luglio 2024, e dei più recenti e datati incendi. 

Ad ogni combustione di materiali di varia natura di tale rilevanza, che subiamo nel nostro quartiere e nei limitrofi, si sprigionano nubi di fumo scuro emesse in atmosfera rendendo l’aria irrespirabile per diverse ore, visibili a volte anche da più parti del quadrante est della città, costringendo tutta la cittadinanza (bambini, anziani, malati, uomini e donne, e inclusi gli operatori delle autorità che accorrono prontamente sul posto a difesa delle persone e dei beni) a chiudere le finestre per non esserne invasi. 

Tali fumi tossici provocano sintomatologie legate a difficoltà respiratorie, bruciori alle mucose degli occhi e della gola, tosse, irritazione della pelle, e stati di intossicazione che, con il tempo, possono aggravarsi, in quanto derivanti dalla possibile inalazione di composti pericolosi per la salute a lungo termine già noti in letteratura scientifica (come le diossine ed idrocarburi policiclici aromatici).

Tali fumi tossici, dai quali si possono rinvenire, sui davanzali delle finestre o dei balconi anche a distanza di centinaia di metri dal sito, materiale residui, oltre provocare le importanti sintomatologie su esposte, impediscono di svolgere l’esercizio delle normali attività quotidiane di lavoro e relazione sociale, in particolare dalla primavera all’estate in cui si tengono aperte le finestre, nelle zone suddette, con forti disagi subiti e subenti dai concittadini, costituendo in tal senso offesa e molestia ex art. 674 c.p., anche per la preoccupazione arrecata per i danni alla salute da esposizioni a tali emissioni inquinanti.


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