

Tre donne perdono la vita. Inches chiede sicurezza per i camion bar di Roma
Tre giorni fa una tragedia si è verificata a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. L’esplosione di due bombole di gas ha provocato la morte di tre donne che lavoravano come ambulanti in un mercato. Erano madre, figlia e sorella. Feriti gravemente anche il titolare del banco, rispettivamente marito, padre e cognato delle vittime, ed un cliente del banco, ricoverato in fin di vita all’ospedale Bufalini di Cesena.
“Piangiamo – dichiara Massimo Inches capo gruppo de La Destra del II Municipio ed ex funzionario della polizia municipale romana – tre morti e numerosi feriti, dei quali alcuni gravissimi, per il maledetto vizio di usare bombole a gas all’aperto per cucinare cibi. I gestori di camion bar sanno benissimo che possono disporre di una sola bombola inserita all’interno dei loro veicoli, del tipo Gpl per gas domestico, oltre a dover tenere lontano il gruppo elettrogeno alimentato esclusivamente a gasolio e piani di cottura forniti di cappe aspiranti”.
“Per scongiurare rischi alla pubblica incolumità – prosegue Inches – mi sono già battuto per eliminare le bombole del gas presso il mercato della moschea di Roma, ricevendo pesanti minacce personali, riuscendo con la polizia municipale ad imporre il rispetto della legalità.
Adesso mi aspetto da parte dell’amministrazione comunale di Roma un intervento energico per la verifica del rispetto delle norme di sicurezza presso tutti i camion bar, per scongiurare rischi alla pubblica incolumità, mettendo ordine alle soste selvagge che caratterizzano l’attività di questi veicoli, posteggiati sotto le pensiline della Stazione Termini fino alle isole pedonali e a ridosso di siti archeologici.
Solo in questo modo-conclude Inches – il Campidoglio dimostrerà di avere a cuore la tanto decantata sicurezza promessaci cinque anni fa, e che non esiste a Roma alcuna Lobby dei camion bar, come riportato dalla stampa cittadina”.
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