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Eur: coppia omosessuale presa a cinghiate, calci e pugni. La denuncia del Gay Center in un video

"Facciamo appello per riconoscere gli aggressori"

Un video dai caratteri scioccanti, che ha rivelato l’atroce violenza subita da una coppia gay per mano di un gruppo di quattro individui – tre ragazzi e una ragazza. Le immagini, riprese nella zona dell’Eur, in viale di Val Fiorita, sono state diffuse dal Gay Help Line, nella speranza di identificare gli aggressori.

“Ancora un’altra aggressione contro persone Lgbt+, segnalata al servizio Gay Help Line 800 713 713,” recita un comunicato stampa. Mattia e Antonio (nomi di fantasia) sono stati brutalmente attaccati lo scorso weekend alle 4 del mattino, dopo una serata Lgbt+ a Roma. Mentre attraversavano la strada, mano nella mano, un’auto li ha avvicinati bruscamente e si è fermata.

Un grido di paura ha scatenato la violenza: quattro persone sono scese dall’auto e li hanno picchiati selvaggiamente, urlando insulti omofobi. Antonio è stato colpito con una cintura, calci e pugni, mentre la ragazza li ha colpiti alla testa.

Nonostante numerosi testimoni, nessuno è intervenuto, se non per filmare l’aggressione. Alla fine, qualcuno ha finalmente fermato gli aggressori. Il video è stato reso pubblico per chiedere a chiunque riconosca gli aggressori di segnalarli al 800 713 713 o alle forze dell’ordine.

Le immagini mostrano la ferocia dell’aggressione: pugni, calci alla testa, e colpi di cintura mentre i ragazzi sono a terra. “Dopo essere stati al pronto soccorso, le vittime hanno denunciato l’accaduto alla polizia e contattato il Gay Help Line 800 713 713, il centro anti-omotransfobia, per ricevere supporto legale,” continua il comunicato del Gay Center.

“Si sono sentiti intrappolati quando gli aggressori li hanno visti tenersi per mano e hanno iniziato a gridare ‘froci’. Non possiamo più accettare di vivere in una società dove la violenza, come quella che abbiamo subito, è ancora una triste realtà. Io e il mio ragazzo vogliamo lanciare un messaggio contro ogni tipo di aggressione.

Siamo stanchi di avere paura di camminare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l’ansia costante di essere vittime di atti insensati.”

Nonostante non siamo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità,” dichiarano i due ragazzi. “Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l’indifferenza di chi ha assistito alla scena. Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l’accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore.

Rivedendo il video, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere.”

Alessandra Rossi, coordinatrice del Gay Help Line 800 713 713, ha dichiarato: “Quello che è successo ai due ragazzi ci lascia sgomenti e preoccupati. Già nei mesi scorsi Gay Help Line aveva registrato un incremento delle segnalazioni di episodi di micro-aggressione avvenuti in luoghi della comunità lgbtqia+.

C’è preoccupazione, ma anche una forza che nasce dall’indignazione. La cultura dell’odio non può e non deve essere portata nei luoghi della socialità e del divertimento. Serve una maggiore attenzione da parte delle istituzioni riconoscendo tutele specifiche a chi ne resta vittima.”

Alessandro Cataldi, Responsabile Area Legale Gay Help Line, ha aggiunto: “Gay Help Line è al fianco di Mattia e Antonio nel percorso delle tutele legali. Con l’obiettivo di identificare i responsabili, invitiamo chi era presente e ha registrato la targa del veicolo a farlo presente, chiamando l’800 713 713 o segnalando alle forze dell’ordine. I luoghi della comunità lgbtqia+, a Roma e in ogni città, devono rimanere presidi di cultura, in cui ogni persona può sentirsi libera e al sicuro.”


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