“In volo tra fantasia e realtà” di Antonio Barcella

La Prefazione del libro Domenico Coratella, Presidente dell'Associazione Università Popolare Michele Testa

Antonio Barcella ha pubblicato il suo nuovo libro “In volo tra fantasia e realtà”. Si tratta di quindici nuovi racconti e cinque poesie in cui l’autore affronta diversi argomenti, dal bullismo ai femminicidi, dai pericoli di una guerra nucleare agli sconvolgimenti dovuti ai cambiamenti climatici, dalla migrazione di esseri umani alle nuove forme di schiavismo e a narrazioni di pura fantasia.

Qui di seguito pubblichiamo la Prefazione del libro “In volo tra fantasia e realtà” di Antonio Barcella curata da Domenico Coratella, Presidente dell’Associazione Università Popolare Michele Testa.

«Quando ho conosciuto personalmente Antonio Barcella, uomo di poche ma scelte e misurate parole e sguardo sincero, ho capito che l’impressione avuta leggendo il suo giornale online “collianiene.org”, era giusta.

La nostra attività insieme mi ha confermato che, alle doti e alle prerogative prima citate, si aggiungevano una profonda cultura e una non comune volontà di trasmettere il tesoro della sua conoscenza.

Antonio è stato, nei due anni successivi al 2020, l’ispiratore e il coordinatore del “Corso di scrittura creativa” che l’Associazione Università Popolare Michele Testa che ho l’Onore di presiedere, ha organizzato a partire dall’anno della pandemia da Covid-19.

È stato anche colui che materialmente ha raccolto i “racconti brevi” scaturiti da quei corsi in due libri: “I racconti della pandemia” e “Il privilegio di scrivere insieme”, dei quali ha curato anche impaginazione ed edizione.
Per fare tutto questo e farlo con semplicità e bravura, bisogna essere scrittori. E Antonio è un ottimo scrittore.

In volo tra fantasia e realtà è il suo ottavo libro pubblicato: quindici “Racconti brevi”, quindici “Perle”, quindici straordinari momenti di riflessione sulle nostre debolezze, le nostre mancanze, i nostri abissi di coscienza. Ma anche sulle nostre speranze, la capacità di pensarci migliori, la possibilità concreta di esserlo davvero, in una frase: La voglia e la necessità di agire per un mondo migliore.

Questa sua ultima opera Antonio l’affronta in un momento della vita molto particolare: combattere una grave malattia con serenità e forza fuori dal comune è un’altra dote di quegli uomini, come lui, che hanno nella determinata volontà di “donare” una prerogativa che li rende “preziosi”.
Nei piccoli ma geniali racconti che leggerete troverete, mediati dalla sensibilità dello scrittore, tutti i gravi problemi sociali dei nostri giorni.

In ognuno di essi Antonio esprime la sua visione del mondo, e anche in quelli in cui la metafisica e la fantascienza fanno a gara per prevalere nel brano, lo scrittore non manca di rivelare con una parola o un gesto o un’azione, il suo modo d’intendere la vita, il modo d’affrontarla e di interpretarla.
In uno in particolare anticipa, con una capacità di leggere la realtà e una “visione” non comune, un gravissimo fatto di cronaca avvenuto nelle campagne di Latina in questi giorni (Antonio ha scritto il racconto mesi prima).

La conclusione di questo racconto volgerà diversamente da come è andata nella realtà di Latina. Così come in altri finali, anche in questo l’epilogo rispecchia una sua intima convinzione: per Antonio Barcella, che non trova MAI una ragione valida per giustificare una guerra; quindi, l’aborrisce e si dispera perché l’Uomo non appare in grado d’eliminarla dalla faccia della Terra, anche per lui dicevo, vale quello che il nostro grande Poeta di Recanati descriveva nella Sua immortale poesia “L’Infinito”:

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. (…)

C’è una siepe sempre, per ogni uomo, che gli impedisce di vedere oltre, MA SEMPRE, oltre quella siepe, con coraggio e determinazione e creatività, si possono “immaginare” interminabili spazi, sovrumani silenzi, profondissima quiete. Leopardi, nel suo “pessimismo storico” vede comunque oltre la siepe e Antonio fa lo stesso in quei racconti e scommette fino in fondo sull’Uomo, sulla sua empatia ed infine sul suo riscatto.»


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