

11. È difficile oggi riconoscere l’antico percorso della via Prenestina prima di Gabii, se non in brevi squarci qua e là, serrati e coperti dalla grande speculazione intervenuta ma, dopo, è possibile andare a ricercarlo, ora sulla destra, ora sulla sinistra del moderno tracciato.
Punto terminale della via Prenestina era l’antica Praeneste oggi Palestrina (a 450 m s.l.m., con circa 20 mila abitanti).
Monumento insigne di Palestrina era ed è il grandioso santuario oracolare della Fortuna Primigenia (cioè “madre di tutti gli dei”, al tempo madre e moglie di Giove stesso) che recenti studi datano agli ultimi decenni del II sec. a.C.. Perfetta fusione tra arte ellenistica e arte romana, il tempio è costruito su terrazze lungo il pendio della collina e fu uno dei luoghi di culto più importanti del mondo romano.
Durante il periodo medievale sui resti del tempio vennero costruite delle abitazioni, distrutte durante un canoneggiamento degli Alleati nella seconda guerra mondiale. Fatto tragico, ma che riportò alla luce quello che ancora oggi si vede e che, con la sua imponenza, domina Palestrina.
Al centro del Tempio sorgeva una cavea semicircolare, ora inglobata all’interno del Palazzo Barberini, edificato dalla famiglia Colonna nell’XI secolo sulla struttura circolare dell’antico santuario. È anche visibile il pozzo delle sorti, nel quale i sacerdoti, secondo Cicerone, calavano un bambino per estrarre le “sortes” (i responsi dell’oracolo). Nel Palazzo Barberini ha sede il Museo archeologico in cui oltre al repertorio romano è conservato il “Mosaico del Nilo” (II sec. a.C.) ritrovato nell’Aula Absidata del Foro; si tratta del più grande mosaico ellenistico al mondo, insieme a quello di Pompei della Battaglia di Alessandro.
Già fiorente nell’VIII sec. a.C., Praeneste fece parte della lega delle 30 città latine finché, nel 499 a.C., passò dalla parte di Roma. Dopo l’invasione gallica iniziò contro Roma una serie di ostilità sino alla fine della guerra latina (338 a.C.), quando si sottomise e divenne città alleata; dopo la guerra sociale divenne municipio (90 a. C.); nell’82 a.C. fu presa e saccheggiata da Silla che ne fece una colonia militare.
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