Stadio di Domiziano, il sito premiato dal Wall Street Journal ora rischia lo stop

Un contenzioso con il vecchio concessionario sta mettendo a rischio l'apertura dell'antico monumento

A pochi metri sotto il livello stradale, celato agli occhi distratti dei passanti, si trova un autentico tesoro della Roma antica: lo Stadio di Domiziano.

Un capolavoro dell’ingegneria imperiale, inaugurato nell’86 d.C., che ha lasciato la sua impronta indelebile nella forma stessa di Piazza Navona, ricalcandone il perimetro.

Ma oggi, questo straordinario sito archeologico è al centro di un braccio di ferro burocratico che ne mette a rischio l’apertura.

Un viaggio nel tempo sotto Piazza Navona

Progettato per ospitare fino a 30mila spettatori, lo Stadio di Domiziano fu il primo impianto sportivo in muratura della Capitale, concepito per avvicinare i romani alle discipline atletiche, da sempre meno amate rispetto ai cruenti combattimenti gladiatori.

Qui si praticavano il pentathlon, la lotta e altre competizioni che animavano la vita della città. Oggi, di questa maestosa arena rimangono preziosi reperti architettonici e scultorei, nascosti tra le fondamenta della città moderna.

Questo scrigno archeologico, segnalato anche dal Wall Street Journal tra i siti “segreti” di Roma da non perdere, resta però un gioiello poco conosciuto persino dagli stessi romani. Ma il rischio di vederlo chiuso al pubblico è più concreto che mai.

Il contenzioso che minaccia il museo

Per anni, la gestione dello Stadio di Domiziano è stata affidata a una società privata, la MKT121 srl, grazie a una concessione rilasciata nel 2013 dalla Sovrintendenza Capitolina, con l’obiettivo di preservare e valorizzare l’area.

La convenzione, scaduta lo scorso dicembre, aveva già ricevuto una proroga di due anni per compensare le chiusure forzate dovute alla pandemia.

Alla scadenza del contratto, il Comune ha indetto un nuovo bando per affidare la gestione del sito, ma la proposta dell’ex concessionario è stata respinta. Di conseguenza, la società ha presentato un ricorso, con un’udienza fissata per il prossimo 4 giugno.

Nel frattempo, si pone un dilemma: chi si occuperà dello Stadio di Domiziano?

Il rischio chiusura e la corsa contro il tempo

L’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio ha lanciato un segnale d’allarme: il rischio è che il museo possa restare chiuso per mesi, proprio nell’anno del Giubileo 2025, quando la città sarà invasa da milioni di turisti.

La giunta Gualtieri, in una recente memoria ufficiale, ha riconosciuto l’importanza della gestione privata per la salvaguardia del sito, ma ora tocca alla Sovrintendenza trovare una soluzione d’emergenza per garantire continuità alla fruizione del monumento.

Una cosa è certa: lo Stadio di Domiziano non può finire nell’ombra della burocrazia. Il tempo stringe e Roma non può permettersi di perdere un pezzo della sua storia.


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