L’eterna sfida del termovalorizzatore, tra petizioni e cantieri

13mila firme contro l'inceneritore: i comitati non demordono

L’Unione dei Comitati contrari al termovalorizzatore di Roma non cede: dopo aver consegnato la petizione con 13mila firme a Camere e Governo, punta ora alla Regione Lazio.

Mercoledì 24 luglio saranno a consegnare le firme al presidente Francesco Rocca e al presidente del Consiglio regionale Antonello Aurigemma.

Due tappe per la mobilitazione: Garbatella e La Pisana

La mattinata si aprirà con un presidio davanti agli uffici regionali alla Garbatella dalle 9.30 alle 11.00, per poi spostarsi alla Pisana dalle 11.30 alle 13.00.

Gli attivisti chiedono di essere ascoltati per le questioni sollevate nella petizione, che riguardano la tutela dell’acqua, l’applicazione della legge n. 13/2019 e il ruolo della Regione in materia di rifiuti.

Un appello ai consiglieri regionali e ai sindaci del “No”

L’invito è esteso anche ai consiglieri regionali e ai sindaci dei comuni contrari all’inceneritore: “la loro voce unita può fare la differenza”.

Il cantiere avanza, ma la battaglia legale continua:

Nonostante le proteste, l’iter per la realizzazione dell’impianto prosegue. A maggio è stata aperta la busta con i documenti di Acea Ambiente, unico candidato al bando per la gestione del termovalorizzatore che, a partire dal 2027, dovrebbe trattare 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti da Roma.

Tappe burocratiche e tempi stretti: l’obiettivo è il 2027

Al momento è in corso la valutazione della documentazione presentata da Acea. Seguiranno la valutazione tecnico-finanziaria, la conferenza dei servizi e la Via (Valutazione di impatto ambientale). L’obiettivo è completare l’iter entro la fine dell’anno.

Secondo il cronoprogramma del sindaco Gualtieri, l’impianto non sarà pronto per il Giubileo del 2025, ma dovrebbe essere operativo entro la fine del 2026 o al massimo l’inizio del 2027. I lavori, dalla consegna, dureranno circa due anni e dovrebbero partire nell’autunno del 2024.


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