Stranezze di città, largo S. Cevasco, Impianto di Atletica e Rugby “Antonio Nori”
È il 18 luglio 2024 e fa un caldo infernale, ho un appuntamento alle 11,00 presso il bar dell’Impianto di Atletica e Rugby “Antonio Nori”.
Sono in anticipo di circa mezz’ora e decido di entrare nel parco di Tor Tre Teste, Alessandrino, Quarticciolo, dal varco vicino “il nasone” di largo Cevasco, approfitterò dell’ombra dei grossi alberi.
Non posso approfittare delle panchine, non ci sono!!
A pochi metri da me una signora e un bambino con il monopattino giocano, rinfrescati anche loro dalla sola ombra..
L’impianto è chiuso, il bar è chiuso.
Arriva un furgoncino dell’AMA che si occupa della raccolta dei rifiuti alle utenze non domestiche.
È entrato dal varco vicino alla casetta ACEA, e’ passato sotto gli alberi del viale sterrato del parco, si e’ diretto verso il cancello di entrata, che ora è chiuso, dell’Impianto di Atletica e Rugby “Antonio Nori, utilizzando anche le altre stradine sterrate del parco.
Qualcuno si domanderà cosa c’entrano i rifiuti alle utenze non domestiche con l’atletica e il rugby. C’entrano, perché nell’impianto c’e’ anche un bar e un ristorante.
Scusate la domanda, riprendo a raccontare.
L’operatore scende dal mezzo davanti al cancello chiuso, è al telefono con l’auricolare mentre preleva da tutti i bidoni “verdi” il vetro, se la prende con qualcuno per i turni di lavoro e con il caldo.
Risale sul mezzo, passa incurante davanti al bambino che gioca in una piazzola di erba, passa incurante sui cordoli delimitativi della stradina sterrata del parco e sulla stradina asfaltata con buche, esce dal parco riutilizzando il percorso fatto all’andata.
Un paio di cento metri di largo Cevasco e si ferma davanti “il nasone”, per riempirsi la sua borraccia di acqua fresca.
La signora con il bambino mi guarda e mi dice: “io sono del nord Italia, sono ospite dei suoceri a Roma per qualche giorno, ma…..quello che ho visto e’ normale?”.
Signora, ho risposto, questa e’ solo una delle tante nostre “stranezze di città” romane.
L’operatore ha ritirato il vetro dai contenitori verdi, e dal rumore si e’ capito che erano bottiglie vuote.
I contenitori gialli, non toccati, dovrebbero contenere la plastica e i metalli, quanto prima entrerà nel parco un altro apposito furgoncino AMA.
Per la carta il contenitore deve essere blu, ma non c’è, come vede l’esercente ha predisposto l’alternativa disordinata, quanto prima entrerà nel parco un altro apposito furgoncino AMA.
La raccolta dei rifiuti alle utenze non domestiche prevede il contenitore marrone per l’organico e grigio per l’indifferenziato, ma non sono stati esposti fuori la recinzione dell’impianto……fortunatamente, altrimenti entrerebbero nel parco altri furgoni AMA. Tutti i rifiuti vanno ritirati separatamente.
La signora con il bambino alla mia spiegazione guarda e sorride: “nella mia città i furgoni che ritirano i rifiuti alle utenze non domestiche non entrano nei parchi, li ci passeggiano o fanno sport i cittadini.
I rifiuti non rimangono esposti nel parco pubblico al sole o alla pioggia, vengono portati fuori dall’esercizio commerciale solo all’arrivo del mezzo nell’apposita piazzola..
Mi scusi, poi la carta e il cartoncino e gli imballaggi in carta e cartone andrebbero piegati, anche a Roma, per ridurne il volume, come i cartoni per bevande.
Per la raccolta differenziata i cartoni devono essere sempre puliti.
Caro signore, come li vedo io quei rifiuti, li vede anche il mio bambino, li vede anche lei. Perché non li vede nessun altro davanti alla recinzione dell’impianto?
Secondo lei perché il parco è pieno di mosche? C’è l’immondizia.
Mi scusi l’insistenza, io vedo un contenitore di polistirolo usato in terra, una cassetta di plastica usata per la frutta e la verdura sul ripiano di legno, un altro contenitore di plastica usato e in terra vicino ai secchioni gialli, una busta grossa di carta, piena di non so cosa, sopra e vicino a delle cassette contenenti degli apparati elettrici, e quei profilati di legno o d’alluminio nascosti dietro i contenitori del vetro?.
La raccolta differenziata deve essere una soluzione alla portata di tutti i cittadini.
La produzione di rifiuti è in continuo aumento e deve essere gestita in modo da rispettare l’ambiente, lo scopo è ridurre le quantità da avviare a smaltimento e riciclare quanto più materiale possibile, mi sbaglio?
Mi scusi di nuovo e concludo, perché i furgoni della raccolta dei rifiuti alle utenze non domestiche non ritirano i rifiuti nel piazzale? E’ enorme.
In 50 metri a piedi l’incaricato dell’esercizio commerciale arriva a largo Cevasco con i secchioni, dopo svuotati si possono riportare all’interno del recinto”
Grazie gentile signora, non di Roma.
Spero non passi davanti ai secchioni dell’immondizia vicino al civico 201 di via Francesco Tovaglieri, vista la quantità di rifiuti che giace sull’asfalto. I corvi e i gabbiani stanno banchettando da questa mattina.
Assessore Edoardo Annucci (Ambiente, Verde pubblico, Ciclo dei Rifiuti, Agricoltura, Fiume Aniene, Fondi europei e regionali, Politiche Giovanili e Innovazione) del V Municipio di Roma, noi di Abitare A Roma auspichiamo una sua esauriente spiegazione in merito a questa ennesima “stranezza di città”.
Non servirà, comunque alleghiamo anche una foto presa da Google Maps, dove si evidenziano le due entrate all’impianto (via dei Meli, largo Cevasco), nonchè gli spazi interni dove trattenere i rifiuti delle utenze non domestiche sino alla raccolta AMA.
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