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Municipio X, i giganti verdi cadono: la cocciniglia e altri parassiti cancellano interi viali alberati

Più di sessanta alberi condannati tra l’entroterra e Ostia. Le motoseghe entreranno in azione a settembre, portando via pezzi interi di viali e parchi

Non è più soltanto la cocciniglia tartaruga a minacciare i pini di Roma. Nel municipio X, il territorio che più di ogni altro negli ultimi anni ha pagato un tributo altissimo a questo insetto alieno, ora il bollettino si allarga: robinie, cipressi, platani e persino pioppi sono diventati vittime silenziose di parassiti e malattie.

Con la fine di agosto è arrivato l’ennesimo via libera agli abbattimenti: più di sessanta alberi condannati tra l’entroterra e Ostia. Le motoseghe entreranno in azione a settembre, portando via pezzi interi di viali e parchi.

A Ostia cadranno diciotto robinie di viale Vasco de Gama e quattordici platani di Corso Duca di Genova. Non andrà meglio a Giardino di Roma, al confine col municipio IX, dove verranno eliminati ventidue alberi tra pini, cipressi e cedri.

Persino il parco dedicato alla musicista Francesca Caccini, all’Infernetto, vedrà scomparire dodici pini: lì, i cittadini dell’associazione Parco Riserva Verde, guidati da Gabriele Taccini, avevano raccolto fondi per finanziare trattamenti endoterapici che hanno salvato venti esemplari. Ma per gli altri non c’è stato nulla da fare: la malattia è avanzata più veloce dei soccorsi.

È un film già visto: pini, veri e propri simboli del paesaggio mediterraneo, abbattuti a migliaia negli ultimi anni a causa dell’azione combinata della cocciniglia tartaruga e del blastofago, il piccolo coleottero che scava gallerie letali nei tronchi. E ora, con loro, scompaiono anche altre specie che fino a ieri sembravano più resistenti.

Il municipio X, ancora una volta, paga il prezzo più alto. Ogni albero che cade è un pezzo di memoria, di paesaggio e di identità che si spegne insieme al ronzio delle motoseghe


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