

Ottimo il lavoro del Laboratorio di Studi Urbani “Territori dell’Abitare” del DICEA dell’Università “Sapienza” di Roma ma dubbia la volontà politica di perseguire gli obiettivi
Sabato 26 ottobre alla Mistica, presso la Cooperativa agricola Capodarco, si è tenuto un incontro condotto da Stefano Simoncini e Luca Brignone e organizzato da LabSU – Laboratorio di Studi Urbani “Territori dell’Abitare” del DICEA dell’Università “Sapienza” di Roma e Municipio V.
L’obiettivo era di dare vita a una discussione tra tutti gli attori interessati al processo partecipativo per la realizzazione del Parco pubblico della Mistica: cittadini, comitati, organizzazioni, rappresentanti istituzionali dell’amministrazione municipale e comunale, università.
L’incontro è stato dedicato ad analizzare e discutere le prospettive aperte dalla Delibera n. 36 del 19 marzo 2024 (“Istituzione Cabina di Regia per una nuova progettazione integrata e multidisciplinare relativa alla Tenuta della Mistica”), con particolare riferimento alle criticità attuali e alle finalità e modalità operative del previsto ‘Forum di cittadini e associazioni’ che affiancherà la Cabina di Regia e il Tavolo Tecnico interdipartimentale nel processo di pianificazione e attuazione del Parco pubblico della Mistica, già previsto dall’Accordo di programma “Casetta Mistici” (Delibera n. 79 del 18 aprile 2005) che ha sancito il passaggio al Comune della proprietà dell’area, e più volte sollecitato dalle associazioni ambientaliste.
A 20 anni circa da quella delibera del 2005, che stabiliva il passaggio dell’area della Mistica dai privati al Comune di Roma, mentre i privati hanno realizzato in questi anni tutto ciò che avevano avuto in cambio dell’area e cioè: il Centro Commerciale Gran Roma, un hotel e un centro servizi con piscina e l’assegnazione in custodia della parte più grande e attraente del futuribile parco, nell’incontro di sabato 26 ottobre è stato presentato ancora soltanto lo schema di assetto preliminare…
Come a dire siamo ancora a “carissimo amico” per la realizzazione del parco nella sua interezza. E intanto degli oltre 70 ettari di parco della Mistica sono stati dati in assegnazione temporanea ad associazioni varie circa 30 ettari.
C’è molto lavoro da fare, ma soprattutto deve manifestarsi una volontà politica che finora ha difettato.
Addirittura non si è riusciti a garantire neppure l’accessibilità al futuro parco dal lato di Tor Tre Teste-via Tobagi, con il risultato che buona parte della gente del quartiere ignora questo oggetto ancora misterioso chiamato Parco della Mistica e alla sua parte migliore non si può accedere perché chiusa da un cancello dei privati.
Invece l’accessibilità del parco da parte dei cittadini è il chiaro segnale che il parco è e diventa cosa pubblica. Ma finora questa azione che ha un costo irrisorio, ma avrebbe il significato di una presa di possesso pubblico, non è stata compiuta e non si hanno notizie al riguardo.
Quindi la questione è soprattutto di volontà politica.
Il parco della Mistica è una priorità per il Comune di Roma?
Ma secondo voi che mi mi leggete, il parco della Mistica, in una zona di confine tra il V e il VI municipio, è una priorità per il Comune di Roma e il V Municipio?
La volontà politica si è timidamente messa in moto con l’insediamento del Tavolo che dovrebbe portare a convenzioni pluriennali che, oltre a dare certezze all’attività delle associazione e enti assegnatari, darebbero entrate proprie che, come affermato in breve intervento da Alessandro Moriconi, potrebbe garantire autosufficienza economica e quindi migliorie e ulteriori progetti. Basta pensare alle entrate che potrebbero derivare dalla centrale elettrica solare che oggi ingrassa per centinaia di migliaia di euro/anno invisibili fondazioni su cui pende come dichiarato fugacemente dall’ex presidente del V Municipio Giovanni Boccuzzi, presente all’incontro, un esposto dettagliato alla Corte dei Conti.
Il futuro del Parco della Mistica e l’Asse dell’Acquedotto Alessandrino «richiamano la partecipazione attiva del quadrante est di Roma con l’obiettivo, già in essere, di promuovere percorsi di cambiamento urbano, sociale, ambientale, culturale nell’ottica di mettere al centro il bene comune della cittadinanza». Questo è stato manifestato dalle associazioni presenti all’incontro. «E non c’è dubbio che la qualità della vita urbana passa attraverso gli obiettivi e le pratiche condivise tra soggetti sociali, Università e Amministrazioni Pubbliche».
Hanno svolto interventi le associazioni Italia Nostra con Emilio Giacomi (che ha evidenziato la pericolosa abolizione del vincolo paesistico prima vigende per l’area del parco e dintorni), Lega Ambiente, Città Alessandrina ed altre. Degli enti (precariamente finora) assegnatari erano presenti solo la Cooperativa Capodarco con Salvatore Stingo, ospite dell’incontro, e il Capitano Ultimo che è intervenuto, magnificando le cose ottime fatte dalla sua associazione, e poi si è eclissato.
Presente il V Municipio con l’assessore Sergio Scalia – informatissimo su ciò che riguarda la Mistica e che ha fornito utili riferimenti per il lavoro di ricostruzione operata dal LabSU – che nel suo intervento ha fatto un dettagliato punto della situazione pregressa, ma carente sulle reali volontà politiche del V Municipio e soprattutto – e non era compito suo – del Comune di Roma.
Il ruolo del Comune è però determinante per il destino del parco della Mistica, è stato assente nei suoi ruoli politici (assessori all’Ambiente e al Patrimonio e relativi commissari competenti).
E non valgono come scusante i famosi “impegni istituzionali”. Potevano infatti gli assessori competenti – se lo volevano davvero – far sapere il loro pensiero e le loro determinazioni almeno con un messaggio scritto.
Insomma essere assente è lecito, ma far sapere cosa si intende fare, dopo vent’anni, per il Parco della Mistica non è solo cortesia, ma segno di volitiva serietà per un problema ancora deplorevolmente irrisolto.
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