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Piano di Marrazzo per fronteggiare l’emergenza rifiuti

Saranno quattro (o cinque) i nuovi impianti di selezione e di trattamenti dei rifiuti

Saranno quattro (o cinque) i nuovi impianti di selezione e di trattamenti dei rifiuti che nel Lazio si affiancheranno agli otto già esistenti. Lo prevede il piano per superare l’emergenza rifiuti varato dal presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Punti centrali: superamento della logica delle discariche; stabilizzazione della produzione dei rifiuti e aumento della raccolta differenziata.

L’obiettivo è arrivare a quota 50% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2010 puntando sul porta a porta oltre che sulla raccolta stradale e sulla produzione di compost di qualità in impianti di bacino che servano mediamente di 120-150.000 abitanti.

Dal primo gennaio 2008, dunque, potranno essere conferiti in discarica soltanto rifiuti trattati. Oltre agli scarti del circuito della raccolta differenziata, approssimabili in 95-96 mila tonnellate l’anno, in disscarica dovranno arrivare anche gli scarti degli impianti di selezione, stimabili in circa 440mila t/a.

Ed è questo il punto più controverso. Tanto da far dire a Donato Robilotta, capogruppo dei Socialisti riformisti: «È paradossale che nel piano sia previsto di buttare in discarica anche gli scarti della raccolta differenziata visto che ciò sarà vietato dal 1 gennaio 2008». Secondo Robilitta «basta farsi i calcoli. Aggiungere alle 700 mila tonnellate di cdr le 95 mila tonnellate di scarti della raccolta differenziata ed almeno altre 100 mila tonnellate del cosiddetto fluff, per arrivare ad una produzione di 900 mila a tonnellate di cdr all’anno». Ergo: i tre impianti sono insufficienti.


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