Municipi: ,

Porta Rivellino in una fotostory di trent’anni fa

Il dovere di ricordare da dove si è partiti

Quando si cerca una cosa se ne trova sempre un’altra. È successo mentre cercavo le ultime foto per completare un mio libro di imminente pubblicazione di cui vi parlerò in un’altra occasione.

Ed è stato così che mi sono imbattuto in queste foto risalenti agli anni Novanta e che ritraggono momenti per me indimenticabili in cui ad Ischitella (FG) con l’Associaziione “Porta del Rivellino” abbiamo fatto cultura popolare, cantando le nostre canzoni in dialetto.

«Quest’anno si compie un percorso decennale iniziato nell’agosto del 1994. Fu allora che sul bel sagrato della chiesa di Sant’Eustachio, con la lettura di testi di tre poeti ischitellani, Pietro e Alessandro Nobiletti e Vincenzo Luciani, iniziò, promosso dal Circolo «Porta del Rivellino», un ciclo di letture pubbliche di poesia dialettale che è proseguito negli anni successivi, allargandosi alla partecipazione di testi e di poeti degli altri comuni del Gargano e della Capitanata. 

In parallelo alla nostra iniziativa ha preso vita la pubblicazione di numerosi testi su poesie e canzoni di Ischitella, del Gargano e della Capitanata.

«(…) Venti anni dopo, è doveroso, ricordare da dove si è partiti. E scoprire che alla base della indizione del Premio Ischitella c’è stato un intenso lavoro preparatorio e una capacità di porsi obiettivi ambiziosi, al limite della visionarietà. Obiettivi tuttavia in larga parte raggiunti, grazie ad un lavoro di squadra nel quale hanno cooperato le amministrazioni comunali che si sono alternate nel corso degli anni, il lavoro di raccordo e coordinamento dell’Associazione Periferie, una prestigiosa Giuria, la generosità di sponsor che non hanno mai fatto mancare il contributo, la partecipazione entusiasta di poeti di ogni parte d’Italia».

(tratto da https://poetidelparco.it/il-premio-ischitella-pietro-giannone-un-po-di-storia-1/)

Nella foto sono ritratti alcuni momenti felici di canto popolare nelle vie e nelle piazze del mio paese e si riaffacciano tanti volti cari, molti dei quali purtroppo se ne sono andati  “a nn’atavanne” (in un altro luogo), ma reestano vivi nella nostra memoria.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento