

La regione Lazio ha dato il via libera con una serie di prescrizioni che interessano anche undici querce da sughero
Roma cresce, e con la sua crescita, a volte, la natura paga il prezzo. Il raddoppio dell’adduttrice Ottavia Trionfale, fondamentale per ammodernare il sistema idrico del Peschiera, passerà infatti attraverso un piccolo boschetto a Casal del Marmo, sacrificando circa 6.200 metri quadrati di verde.
Tra gli alberi presenti, undici sughere secolari dominano l’area, con tronchi che arrivano fino a 65 centimetri di diametro: quattro di loro, i più giovani e piccoli, dovranno lasciare spazio ai lavori.
Ma la Regione Lazio ha posto regole precise: ogni sughera tagliata sarà compensata con nuovi alberi, piantumati seguendo criteri di dimensione, distanza e età.
In pratica, ogni tronco abbattuto porterà con sé 11 nuovi alberelli da 10 centimetri o 21 da 5 centimetri, tutti sani e certificati, pronti a crescere in un nuovo equilibrio verde. E se qualcuno non attecchirà entro due anni, sarà subito sostituito.
Gli altri sette giganti del boschetto non spariranno: saranno trapiantati in sicurezza, mantenendo la loro posizione nord-sud originaria, e curati con innaffiature settimanali per almeno tre anni.
Non solo sughere: l’intero intervento interesserà una superficie boschiva di 0,6 ettari, dove verranno rimossi alberi e arbusti, ma solo dopo aver pianificato un rimboschimento compensativo con 625 nuovi alberi e 312 specie arbustive.
L’irrigazione sarà assicurata da maggio a settembre, per garantire che il nuovo verde possa crescere rigoglioso.
Così, mentre Roma investe nel suo futuro idrico, il boschetto di Casal del Marmo non scompare: si trasforma. È un compromesso tra progresso e natura, tra necessità infrastrutturale e tutela ambientale, dove ogni albero abbattuto racconta la promessa di un nuovo germoglio.
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