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Roma-Lido, il Comitato Acilia Sud: “ridateci i treni sottratti!”

Lettera del Comitato di quartiere al prefetto Gabrielli

Il Comitato di quartiere Acilia Sud 2000 ha scritto al prefetto Gabrielli e per conoscenza al sindaco Marino e al presidente della Regione Zingaretti per ricordare loro alcuni fatti in merito ai disservizi sulla Roma-Lido.

Il Comitato si chiede: perché su Metro A, Metro B, Treno Roma Viterbo le soppressioni sono il 10/15% delle corse, mentre sulla Roma Lido le soppressioni sono il 50%-60%? Che cosa ha di particolare la Roma Lido rispetto alle altre?
Ecco i fatti ricordati nella lettera al Prefetto, che secondo il CdQ, hanno portato all’attuale grave situazione sulla ferrovia Roma-Lido.
Si parte dal 2005. La Società METRO (ora ATAC) il 5 gennaio 2005 (all.1) annunciò trionfalmente che il 2004 era stato un anno record per la Roma Lido con oltre 32,6 milioni di passeggeri (+12% rispetto al 2003). Una frequentazione 7 giorni su 7, 12 mesi su 12. Addirittura in estate con punte di 103 mila passeggeri al giorno (domenica scorsa 19/7/2015, circolavano treni con la miserevole frequenza di un treno ogni 30/40 minuti). La Roma Lido è la quinta linea locale d’Italia e la prima del Lazio.

Roma-LidoGARA PER ACQUISTO NUOVI 10 TRENI, ANNULLATA – Per rispondere a questa enorme domanda di trasporto, nel 2005 venne bandita una gara per l’acquisto di 10 nuovi treni per la Roma Lido in sostituzione dei vecchi treni MR100.
Ma, improvvisamente, succede una cosa stranissima. La Regione Lazio, a fine 2005 annulla la gara già avviata e decide di destinare in altro modo i 110 milioni stanziati per l’acquisto dei nuovi treni dedicati alla Roma Lido. Al posto dei nuovi treni viene lanciata l’operazione “REVAMPING – FRECCE DEL MARE” (All.2). Cioè, un piano di ristrutturazione di 19 treni MA100 (risalenti al 1975/1978) pensionati dalla linea A dopo avere percorso molti milioni di chilometri sotto terra.
Ci fu, quindi, una precisa scelta politica e tecnica, le cui conseguenze (possiamo dirlo) le stiamo pagando ancora oggi.
OPERAZIONE REVAMPING CON I VECCHI TRENI DELLA METRO A  – L’operazione “Revamping” (a detta loro, completa ristrutturazione, modernizzazione e condizionamento dei vecchi e caldissimi treni arancioni della Metro A) fu incensata sui media come un’operazione di grande economia e massima funzionalità. Si evidenziò che, al posto dei 110 milioni per i 10 treni nuovi, con soli 12 milioni si sarebbe ottenuto un analogo risultato e, per l’occasione, si scomodò anche il Designer Giorgetto Giugiaro. L’allora Sindaco Veltroni, in linea con la Sua politica di sobrietà, enfatizzo gli effetti benefici dell’operazione (all.3).
E così, sobriamente e serenamente, 400 mila abitanti del litorale videro sfumare il sogno di avere una linea ferroviaria efficiente , senza i soliti materiali malandati e riciclati.

Il Comitato di Quartiere Acilia  manifestò subito delle perplessità, che nascevano da semplice buon senso e dall’esame di qualche numero.
Le MA 100 erano convogli anni 70, tecnologicamente completamente superati. Nessun tecnico ferroviario, da noi interpellato, ebbe il coraggio di affermare che un treno di quella età avrebbe potuto trasformarsi in un treno tecnologicamente anche lontanamente paragonabile a quelli attuali. In più:
1) Si trattava di treni progettati per una metropolitana sotterranea e non per una ferrovia suburbana;
2) Gli MA100 avevano la metà dei posti a sedere rispetto ai vecchi MR100 allora in servizio sulla Roma Lido;
3) Gli MA100 erano più stretti (sagoma Metro e non Sagoma Lido) e ben 11 metri più corti degli MR100;
4) Gli MA100 avevano la cassa 10 cm. più bassa dei marciapiedi delle stazioni della Roma Lido (Quindi i passeggeri rischiavano di inciampare ogni volta che scendevano dal treno).
5) Nessuno aveva mai tentato di climatizzare un MA100 (e, infatti, nessuno ci è mai riuscito!);
6) Si tentò di alzare le casse con dei cuscinetti, ma l’operazione non riuscì (omettiamo i particolari)

Insomma, invece di studiare un treno adatto alle esigenze ed al modulo delle Stazioni della Roma Lido, (prima linea locale del Lazio, con 32,6 milioni di passeggeri) si scaricarono e riverniciarono vecchi attrezzi che avevano percorso milioni di chilometri in 20 anni di attività.

La voce del Comitato Acilia fu completamente silenziata. Nessuno pubblicò i comunicati dettati da semplice buon senso. E dove siano finiti quei 100 milioni risparmiati, nessuno lo sa.

IL FALLIMENTO DELLE FRECCE – Il progetto “Frecce” andò avanti con molta lentezza. Tra il 2005 ed il 2010 entrarono in servizio una decina di Frecce. NESSUNA CLIMATIZZATA. Molti furono i difetti ed i guasti, tanto è vero che i pendolari le avevano ribattezzate “FECCE del mare”. Le Frecce furono tristemente e silenziosamente ritirate dal servizio nel 2010/2011 per “Criticità strutturali”.
L’operazione di sobrio risparmio fallì miseramente, con spreco di denaro pubblico (sembra, diversi milioni) .
Ma quel che è peggio, la Roma Lido si ritrovo senza treni , perché c’erano solo a disposizione i vecchissimi treni MR100 che erano avviati alla demolizione. Il servizio andò in pezzi. Corse saltate, treni guasti. Gente per strada. Ingorghi mostruosi su Via del Mare e Cristoforo Colombo. Un delirio!

OPERAZIONE MA200 CON TRENI DALLE METRO A E B – A questo punto L’ATAC pensò di risolvere il problema usando un’antica ricetta: prendere vecchi treni della Metro che aveva in deposito e sbatterli sulla Roma Lido.
E cosi è partita l’operazione MA200. Gli MA200 sono convogli assai poco fortunati (prodotti solo 20 treni). Pur non essendo vecchissimi (risalgono al Giubileo del 2000) furono usati poco sulle linee metro A e B perché hanno sempre avuto diversi problemi (sembra in particolare a porte e freni). Il passaggio sulla Roma Lido non ha certo giovato agli MA 200, perché i guasti a ripetizione sono diventati la sua caratteristica. Spesso circolano convogli con 4/5 porte guaste a fiancata. Spesso capita ai passeggeri di vedere il macchinista che, uscito dalla cabina di guida, prende a calci una porta difettosa.
La difettosità di questi materiali non è una invenzione dei poveri utenti, ma è stata ammessa anche dall’ATAC stessa nel corso della Commissione Comunale Mobilità (presente la Presidente e 4 Consiglieri) tenutasi nell’aprile scorso. Infatti i dirigenti ATAC hanno comunicato di avere in programma incontri con l’Ansaldo Breda per analizzare “le criticità” di quei convogli.
Però, nonostante questo, l’ATAC sta investendo soldi proprio su questi treni pieni di “criticità”. Sta addirittura tentando di montare il condizionamento, nonostante le continue dimostrazioni di scarsa affidabilità. Per di più, l’ATAC ed il Comune non hanno neppure mantenuto le promesse di consegnare 6 treni climatizzati per il primo luglio. Evidentemente non sono stati in grado di farlo.
Anche in questo caso, sono state fatte precise scelte politiche e tecniche. Sulla Metro B si comprano decine di nuovi treni. Sulla Roma Lido si riciclano vecchi attrezzi.
Ed ecco perché il servizio è letteralmente TRACOLLATO solo e soltanto sulla Roma Lido, con grandissimi danni per i pendolari, per la stagione turistica, per l’immagine della città e per la lesione del diritto alla mobilità di tutti i cittadini di Ostia e dell’entroterra.
La mancanza di materiali idonei non è una fatalità né un imprevisto.

A questo punto il Comitato Acilia si chiede ironicamente se anche questi fatti siano da addebitare al personale o non piuttosto a gravi errori politici e tecnici.
“Il progetto MA200, secondo la tabella dei guasti (e secondo noi)- si legge nella lettera – non è adeguato alle esigenze della Roma Lido e non è affidabile. Alla Roma Lido, prima linea locale del Lazio, DEVONO ESSERE RESTITUITI QUEI 10 TRENI NUOVI, specificamente progettati per questa linea, CHE DOVEVANO ESSERE ACQUISTATI NEL 2005 E CHE SONO STATI INDEBITAMENTE SOTTRATTI. Basta con il riciclaggio di treni vecchi, inadeguati e difettosi. E concludiamo ribadendo che, senza entrare nelle dispute di natura sindacale, riteniamo estremamente pericoloso, per l’incolumità delle persone e dei dipendenti ATAC, imputare al personale della Roma Lido tutte le deficienze del servizio, soprattutto alla luce dei fatti che abbiamo appena ricordato.”


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