

La manifestazione da piazzale Aldo Moro era diretta a piazza Vittorio
Un mare di persone, migliaia di bandiere palestinesi, striscioni e slogan. Martedì 9 settembre Roma è stata attraversata da un grande corteo a sostegno di Gaza, partito da piazzale Aldo Moro e diretto a piazza Vittorio.
La manifestazione, promossa dagli studenti della Sapienza dopo l’attacco a una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, ha raccolto adesioni trasversali: giovani e famiglie, sindacati e associazioni, uniti dalla richiesta di cessare il fuoco e permettere l’arrivo degli aiuti umanitari.
Non sono mancati i momenti di tensione. Intorno alle 22, all’altezza di Scalo San Lorenzo, una parte del corteo si è staccata dal gruppo principale dirigendosi verso la tangenziale est.
Lì il contatto con le forze dell’ordine: gli agenti in assetto antisommossa si sono schierati a presidio della strada, ma il blocco è stato forzato e ne è nato un confronto concitato.
Gli slogan urlati dai manifestanti non hanno lasciato spazio ai dubbi: “Stop al genocidio”, “Blocchiamo tutto”, “Stop accordi con Israele”, fino al più evocativo “Non si ferma il vento”, in sostegno alle organizzazioni internazionali che stanno cercando di portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
Forte anche la critica alla linea del governo italiano, accusato di “inerzia di fronte allo sterminio di Gaza”.
Il corteo arriva a pochi giorni dalle fiaccolate che avevano illuminato le strade della Capitale, quando migliaia di persone avevano marciato da piazza Vittorio al Colosseo, fino a Piramide, al grido di “Free Palestine”, in coincidenza con la partenza prevista delle navi della Global Sumud Flotilla.
Roma si scopre ancora una volta palcoscenico di mobilitazioni internazionali: tra le vie della città, le voci di chi invoca giustizia e pace per Gaza si sono intrecciate con le sirene delle forze dell’ordine, in una serata segnata dalla passione civile ma anche dalla tensione.
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