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Si rinnova la magìa di Ischitella, la città dei poeti

Il record singolare dei 47 poeti che hanno dedicato loro poesie alle sue attrattive bellezze

Il fascino di Ischitella ha colpito ancora una volta al cuore un poeta, Pietro Stragapede che, nel dialetto di Ruvo di Puglia, ha dedicato una sua poesia alla piccola patria di Pietro Giannone.

Lo scorso anno è stato pubblicato un libro 43 Poeti per Ischitella, a cura di Vincenzo Luciani, Introduzione  di Rino Caputo, che raccoglieva i testi di altrettanti poeti. Ma subito dopo altri tre poeti si sono aggiunti ai 43. Ed ora con quella del poeta ruvese sono diventati 47 i poeti che hanno tratto ispirazione per i loro versi dalle bellezze del centro garganico.

Un autentico singolare record che non può non inorgoglire il suggestivo centro garganico e gli ischitellani che si apprestano ad accogliere il 2 e il 3 settembre 2017 la due giorni di premiazione della XIV edizione del Premio Ischitella-Pietro Giannone.

Ed ecco la poesia di Pietro Stragapede in dialetto di Ruvo di Puglia*

 

Ddò

di Pietro Stragapede

 

                                            A Vincenzo Luciani

Ddò

re strode

r-è desegnote u vinde

cu nu zippe de gammiètte

’mbusse a la sckiume du more.

 

Ddò

re strode

r-onne fatte appuoste striètte

pe regalò a ci sole e sciènne

re parole u fiote la tambre.

 

Ddò

re strode

stipene ind-a re pète vèive

la dolcièzze de le vicchie

e la iòse de le uagniune.

 

Ddò

re strode

se resuèite de memuorie

e ddò se lièscene re pedote

de ci è veniute prime e niue

 

Ddò

re strode

donne la mone a re gammitte

e sciuochene a girotuonde

cu la lìune e lu loghe.

 

Ddò

re strode

so u prolungamiènde de re casere

u cile è la lamie

u saule u arduocie.

 

Ddò

re strode

so sulche a capabasce

e ddò ognè staggione aggegghièscene

fi-iure d-armonie e de bellièzze

 

Ddò

re strode

te puortene a u more o a u cile

e la carèzza frièsche de la uère

te fasce ’nnamerò.

 

Ddò

a Ischitièlle.

QUI – Qui / le strade / le ha disegnato il vento / con un ramo di ulivo / bagnato nella schiuma del mare. // Qui / le strade / le hanno fatte di proposito strette / per regalare a chi sale e scende / le parole il fiato gli odori. // Qui / le strade / custodiscono nelle pietre vive / la dolcezza dei vecchi / e l’allegria chiassosa dei bambini. // Qui / le strade / sono percorsi di memoria / dove si leggono le impronte / di chi è venuto prima di noi. // Qui / le strade / danno la mano agli ulivi / e giocano a girotondo / con la luna ed il lago. // Qui / le strade / sono il prolungamento delle case / il cielo è la volta / il sole l’orologio. // Qui / le strade / sono solchi in pendenza / dove ogni stagione germogliano / fiori di armonia e di bellezza. // Qui / le strade / ti portano o al mare o al cielo / e la carezza fresca della tramontana / ti fa innamorare. // Qui ad Ischitella.

* Nota per la lettura: le e senza accento è muta e non va letta, tranne se ha la funzione di congiunzione; la è con l’accento va sempre letta.

 

PIETRO STRAGAPEDE, ruvese, maestro per 40 anni presso la scuola primaria “G. Bovio” di Ruvo, ora in pensione, referente presso la stessa scuola per il dialetto, ha composto numerose drammatizzazioni in vernacolo per bambini. Ha composto, per facilitare l’approccio dei bambini al dialetto, un libro di filastrocche “Felastruocche tra vinde e saule“. Ha scritto le raccolte di poesie in dialetto: Pone e alèivePone e pemedorePone e cepuoddePone assutteLa collane de fofe de cuzzue(indica il gioco fatto da bambini e dall’autore stesso, di infilare ad uno spago colorato delle fave fresche, appena sgusciate per creare una collana, al quale erano raggruppati in cerchio i sogni , le fughe e i progetti dei bambini).

 


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