Categorie: Ambiente Politica
Municipi: , | Quartiere:

Tivoli, scatta il divieto: vietato alimentare i piccioni in città

Sanzionate due persone in base al nuovo regolamento comunale sulla tutela degli animali

È ancora presto, piazza Garibaldi si sveglia sotto una luce rosa d’alba. Il rumore dell’acqua delle fontane si mescola al frullare d’ali dei piccioni che si radunano in cerca di briciole.

Ma quella mattina, l’11 agosto, la colazione per i volatili è finita male. Alle ore 6:00, le guardie zoofile Kronos hanno sorpreso due persone intente a somministrare mangime agli uccelli. Risultato: una sanzione in base al nuovo regolamento comunale sulla tutela degli animali.

Approvato lo scorso mese, il provvedimento vieta su tutto il territorio di Tivoli l’alimentazione sistematica dei colombi liberi. Le multe vanno da 50 a 350 euro e hanno un obiettivo preciso: contenere la crescita delle colonie, salvaguardare la salute pubblica e il decoro urbano, e proteggere monumenti e palazzi storici.

Il guano dei piccioni, oltre a corrodere pietre e marmi, può veicolare oltre 60 malattie — alcune pericolose per l’uomo e gli animali domestici — tra cui salmonellosi, ornitosi e criptococcosi. “Non si tratta di crudeltà, ma di prevenzionespiegano dal Comune, ricordando che il piano d’azione prevede anche metodi etici per ridurre la popolazione aviaria.

L’amministrazione, su impulso dell’incaricato alla tutela degli animali Antonello Livi, sta valutando due strade: la sterilizzazione dei piccioni in ambito urbano e la colombicoltura controllata, un sistema di gestione che consente il controllo delle nascite evitando la soppressione.

Insomma, a Tivoli i piccioni non resteranno a digiuno per caso: l’obiettivo è trasformare un problema di salute e decoro in un equilibrio sostenibile tra città e fauna urbana.


Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento