Un milione di ragazzi italiani troppo poveri per studiare

Sarebbero più di un milione i minori in condizioni di povertà assoluta in Italia e questa condizione si riflette direttamente sul livello di istruzione.

Secondo le stime di Save the Children, un quindicenne su quattro non supera il livello minimo di competenze in matematica, quasi la metà dei minori tra i 6 e i 17 anni (48,6%) non ha letto neanche un libro oltre a quelli scolastici nel corso di un anno, il 55,2% non ha visitato un museo, il 45,5% non ha svolto alcuna attività sportiva e sono circa 425 mila quelli che non hanno mai avuto accesso a internet.

imageGen (1)Altro dato molto preoccupante è che il 15% degli adolescenti non prosegue gli studi dopo la licenza media. Si tratta di un fenomeno che è stato definito “povertà educativa”, che sarà contrastato attraverso uno speciale fondo pubblico, il Fondo sulla Povertà educativa minorile, costituito per la prima volta con l’ultima Legge di Stabilità, alimentato dalle fondazioni di origine bancaria con un budget annuale di 100 milioni di euro per tre anni.

La povertà educativa è intesa come la mancanza da parte dei bambini e degli adolescenti della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni, è una condizione nella quale i più piccoli non solo sono deprivati delle stesse opportunità dei loro coetanei, ma vivono anche maggiori limitazioni dal punto di vista emotivo, nelle relazioni con gli altri e nella scoperta di se stessi e del mondo.

Per Save the Children, occorre un piano strategico e sinergico per lo stanziamento delle risorse che presti attenzione alle realtà territoriali dove il fenomeno ha una maggiore concentrazione, per dare vita a vere e proprie ‘comunità educanti’. Interventi su base comunitaria che devono però affiancarsi ad azioni mirate e individuali, con sostegni educativi personalizzati per i bambini e gli adolescenti in condizioni di povertà assoluta.

L’organizzazione, che dal 2012 promuove una campagna di sensibilizzazione in aiuto dei bambini a rischio povertà in Italia, coinvolgendo singoli cittadini, imprese, enti locali, il mondo della cultura e dell’informazione, per promuovere cambiamenti concreti a livello sociale, culturale, politico e giuridico,  ha per questo lanciato la campagna “Illuminiamo il futuro” con l’obiettivo di sconfiggere la povertà educativa entro il 2030.


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