

Ad un mese dalla nostra denuncia si continua a fare sesso a pagamento dentro al traliccio
Era il 16 maggio quando su segnalazione dei residenti nel Ps Casale Rosso ed in particolare quelli di via F. Angeli, denunciavamo una situazione tra il paradossale e l’impossibile: un alcova, arredata di tutto punto all’interno di uno dei tralicci dell’alta tensione che sono nell’area verde situata tra piazza Pino Pascali, via P. Togliatti e via F. Angeli dove prostitute e trans esercitavano ed esercitano tutt’ora, nonostante che la nostra denuncia sia stata ripresa anche da altre testate che danno ampi spazi ai problemi dei territori.
A quattro giorni dalla nostra denuncia il servizio giardini municipale effettuò il taglio dell’erba, tra l’altro “di corsa a macchie di leopardo e senza le rifiniture” tanto che alcuni giorni dopo una squadra di volontari guidata dall’ex vice presidente del municipio Roma VII Mauro Ferrari intervenne di nuovo. Sembrava anche che in quell’occasione il “servizio pubblico” avesse provveduto a rimuovere i suppellettili all’interno del traliccio, insomma a dare lo sfratto a quegli insoliti inquilini. E invece niente, ad un mese esatto siamo nuovamente qui a denunciare questa insolita presenza.
Siamo arrabbiati e lo siamo quasi nella stessa misura dei residenti di via F. Angeli in quanto riteniamo che quello che siamo di nuovo a denunciare sulle pagine del nostro giornale a distanza di un mese esatto dal nostro documentatissimo articolo, non sia il frutto dell’italico problema legato ad una maledetta burocrazia o alla cronica carenza di fondi dovuto anche ad un bilancio che deve ancora affrontare l’aula G. Cesare per l’approvazione. Pensiamo che quanto accade sia il frutto di una incapacità politico gestionale che sta penalizzando un territorio già gravato per la presenza della prostituzione in diversi quartieri, per la presenza di insediamenti abusivi e/o tollerati come il Campo di via Salviati, da dove partono i roghi accompagnati dai relativi fumi tossici denunciato ormai quotidianamente dai residenti di Tor Sapienza e non ultimo dalla mancanza di un’isola ecologica che sta contribuendo a far sprofondare il territorio in un degrado ambientale indicibile.
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