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Caso Feyenoord. Tra accuse e denunce è la Capitale a perdere di credibilità

Marino attacca il Prefetto: "Da quando sono sindaco Roma non ha mai avuto una sicurezza all'altezza di una capitale del G8’.

All’indomani della trasformazione di Roma in un teatro di battaglia da parte degli hooligans olandesi del Feyenoord le polemiche la fanno da padrona.

Dagli attacchi del sindaco al Prefetto alla richiesta di dimissioni di Alfano arrivata da Salvini. Un tutti contro tutti che non fa altro che danneggiare la credibilità della Capitale.

Ci si chiede come sia stato possibile che gli hooligans abbiano assaltato la città, visto che la pianificazione della gara Roma-Feyenoord era iniziata due mesi fa. Come 300 tifosi si siano impossessati di Roma senza che nessuno li abbia ostacolati nelle loro razzie.

roma-feyenoord
Foto di Francesco Ciaramella

A tal proposito il Viminale, in una nota ha dichiarato: “La preparazione della partita Roma-Feyenoord è iniziata a gennaio con le prime riunioni allo stadio Olimpico tra i dirigenti delle due società, funzionari della questura e della polizia olandese.

Negli ultimi due mesi- prosegue la nota- sono pervenuti quindici rapporti dall’Ufficio della polizia olandese che hanno delineato un quadro informativo di rischio significativo, sebbene le notizie degli olandesi parlassero solo di poche centinaia di tifosi pericolosi, tra gli oltre 5000 sostenitori definiti ufficiali, in quanto in possesso di fidelity card’’.

Un altro punto sul quale bisogna riflettere è perché le forze dell’ordine siano intervenute cosi tardivamente, lasciando che gli hooligans devastassero la città.

piazza di spagna
Foto di Francesco Ciaramella

Eppure il sindaco Marino ha accusato il Prefetto riguardo gli avvenimenti del 19 febbraio: ‘Da quando sono sindaco, un anno e mezzo, Roma non ha mai avuto una sicurezza all’altezza di una capitale del G8. Suggerirei al questore e al prefetto di andare su internet e guardare le immagini. Se non hanno internet possono venire nel mio ufficio’’.

Il Prefetto e la polizia si sono discolpati dalle accuse sostenendo che non avrebbero potuto impedire l’ingresso pedonale nelle piazze di Roma di 5000 olandesi, di cui 300 facinorosi. Nella conferenza stampa, avvenuta in via San Vitale, il Questore è anche intervenuto sul lavoro svolto dalle forze dell’ordine in quelle ore concitate:”Abbiamo controllato 40 tifosi romani che volevano tendere un agguato agli olandesi per vendicare la Lupa: li abbiamo intercettati e denunciati e abbiamo evitato un contatto con 600 giallorossi in piazza Mancini”.

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Foto di Francesco Ciaramella

Quel che è certo è l’entità dei danni riportati dalla fontana del Bernini. Claudio Parisi Presicce, il Sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, si è cosi espresso a riguardo: “Avevamo già verificato la presenza di alcune scheggiature, in particolare un frammento di travertino di 10 centimetri appartenente all’orlo del candelabro centrale della vasca.

Abbiamo fatto una perlustrazione con i tecnici della sovrintendenza e abbiamo potuto constatare che in realtà gli urti di queste bottigliette hanno causato molti più danni di quanti fossero visibili ad occhio nudo. Uno sconcerto, un vandalismo ingiustificato” .

Una giornata, quella del 19 febbraio, che non ha danneggiato solo i monumenti ma anche le finanze dei commercianti. A confermarlo è Confcommercio: ‘’I negozi del centro hanno avuto una riduzione degli incassi ed un danno commerciale di circa 3 milioni di euro’’.

Renzi pretende le scuse del Feyenoord, Marino dichiara che debbano essere gli olandesi a ripagare i danni. Ma le scuse le dovrebbero fare le istituzioni nostrane, che avrebbero dovuto difendere la capitale e che invece non fanno altro che attaccarsi a vicenda.


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