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Chiuse entrate Villa Pamphili per cinghiali

MOIGE: “Dopo due anni in casa, i nostri figli meritano di poter andare al parco in sicurezza”

A causa dell’elevato numero di cinghiali che si stanno aggirando in molte zone di Roma, la polizia locale di Roma Capitale è stata costretta a chiudere varie entrate di Villa Pamphili, il terzo più grande parco pubblico di Roma, per tutelare la sicurezza dei cittadini.

La decisione arriva dopo diversi “incontri ravvicinati” ed incidenti, l’ultimo dei quali ha fatto cadere dal motorino un uomo di 58 anni, finito in coma dopo lo scontro.

La chiusura resterà effettiva fino a che le autorità preposte non saranno certe di aver catturato tutti gli esemplari, e di aver messo tutta l’area in sicurezza.

“Che a Roma i cinghiali stiano diventando una vera e propria emergenza è ormai cosa ben nota, ma provvedimenti di questo tipo non risolvono il problema, anzi! L’unico effetto che hanno è quello di togliere aree pubbliche importanti alla popolazione. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale MOIGE, Movimento Italiano Genitori – Dopo due anni chiusi in casa per il covid19, e di socialità solo virtuale, i nostri figli meritano di poter stare all’aria aperta, andare in un parco e giocare in sicurezza, senza il timore di imbattersi in animali che dovrebbero essere selvatici e vivere altrove. Bisognerebbe, piuttosto, intervenire su altri fronti, come la pulizia della città, che con i suoi rifiuti continua ad attirare animali selvatici, che qui possono trovare cibo più facilmente. Auspichiamo che venga presto messo in essere un altro piano di intervento, e che i parchi cittadini vengano restituiti alla popolazione”.


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