Civitavecchia, rivolta in carcere: detenuti bruciano materassi

Donato Capece, segretario generale del Sappe, denuncia la situazione nel carcere di Civitavecchia e nelle altre carceri laziali

Sono undici i detenuti che hanno tentato di inscenare una sommossa nel penitenziario di Civitavecchia. Momenti di grande tensione si sono verificati nella giornata di Lunedì 13 Maggio 2024 quando, intorno alle 11 del mattino, i detenuti hanno devastato una sezione della struttura.

Hanno dato fuoco ai materassi, frantumato le finestre e successivamente, utilizzando un idrante, hanno allagato la sezione stessa. L’intera vicenda è durata circa due ore, durante le quali le forze di sicurezza del carcere sono intervenute per contenere la situazione. Alla fine, la calma è stata ristabilita e l’ordine è tornato nella struttura penitenziaria.

A darne notizie è Maurizio Somma, segretario per il Lazio del sindacato autonomo polizia penitenziaria: “Una devastazione folle ma, fortunatamente, non ci sono feriti né tra i detenuti e né tra il personale di Polizia Penitenziaria. Il tutto sembrerebbe nato per futili motivi. Bravissimi i baschi azzurri ad agire con grande professionalità e sangue freddo”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, denuncia che “la situazione nel carcere di Civitavecchia e nelle altre carceri laziali è allarmante anche perché anche nelle scorse settimane altri agenti hanno subito aggressioni da parte della popolazione detenuta. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno.

Prevediamo un’estate di fuoco se non si prenderanno immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?”.

“Non è più rinviabile – conclude il leader del Sappe – che per questo si appella alle Autorità istituzionali e politiche, “dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.


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