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Corsetti propone un asilo nido a Villa Blanc; il Comitato la completa apertura al pubblico

Attesa per l'approvazione della delibera della giunta comunale

E’ stato fissato per il 20 settembre 2007 alle 18, l’incontro pubblico che Orlando Corsetti, presidente del III municipio, ha organizzato al campo Artiglio di Villa Narducci (via Boemondo): per aprire un dialogo con i cittadini sulle sorti di Villa Blanc; un complesso storico e quattro ettari di parco con specie pregiate che da via Nomentana 216 si estendono fino a piazza Winckelmann.

"Il tempo delle attese è finito – dichiara Corsetti – all’incontro porterò tutta la documentazione e la planimetria di Villa Blanc per dare il via a un campo di lavoro partecipato".
"La creazione di un nido immerso nel verde che completerebbe il polo scolastico di piazza Winkelmann -prosegue – è tra le proposte in cantiere, da sottoporre all’opinione pubblica".

"Concordiamo, -afferma Sandro Severoni, coordinatore del Comitato dei residenti – ma chiediamo anche fatti concreti e scelte trasparenti".
"Il tavolo deve avere un obiettivo di ampio respiro – prosegue Severoni- che punti al recupero del parco e alla sua apertura al pubblico. E non può prevedere solo la creazione di un nido, esigenza legittima per l’offerta di servizi da parte di un Municipio; data la tipologia del bene architettonico e paesaggistico, vale la pena di alzare il tiro, nel rispetto dei vincoli ambientali".

Intanto i residenti denunciano lo stato di degrado della villa, "non accessibile al pubblico, -continua Severoni- ma spesso e volentieri bivacco per senza fissa dimora e male intenzionati che trovano in questa area una valvola di salvezza e un ritrovo. Inoltre la presenza di zanzare tigre e topi mettono a rischio non solo la sicurezza personale ma anche quella sanitaria".

Il motivo principale della prolungata trascuratezza di Villa Blanc è la trattativa decennale del Comune con la Luiss: l’università di Confindustria aveva acquistato il villino nel 1997 per 6 miliardi e 300 milioni di vecchie lire, a causa del mancato esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministero dei Beni Culturali, di cui era allora titolare il sindaco di Roma, Walter Veltroni. A causa di vincoli architettonici e ambientalistici non fu possibile trasformare Villa Blanc in sede universitaria.
I fratelli Toti, titolari della Lamaro appalti, hanno acquistato il complesso dell’Ordine religioso dell’Assunzione, in viale Romania, affittandolo con un contratto ventennale, alla Luiss che, ottenuto lo spazio per la futura sede, ha venduto (si parla di 15- 20 milioni di euro) al Campidoglio, su richiesta del sindaco Veltroni, lo storico villino fatto costruire nel 1895 dal barone Alberto Blanc.

"Dopo l’accordo formalizzato prima dell’estate in cui il sindaco Veltroni ha incontrato sia il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo sia il direttore generale della Luiss, Pier Luigi Celli – sottolinea il presidente del III municipio Corsetti- ora il passo successivo sarà l’approvazione da parte dell’esecutivo capitolino, nelle prossime settimane, della proposta di delibera di giunta comunale". Una delibera che abbraccia, oltre alla questione di Villa Blanc, anche quella "relativa alla costruzione del Museo della Shoah a via Alessandrino".
Il primo problema di fondo per il complesso monumentale di fine ‘800 sarà il reperimento delle risorse: "Dovremo rivolgerci al mercato – spiega Corsetti- ma sono convinto che si potranno reperire fondi da parte di privati senza inficiare l’utilizzo pubblico dell’area che rimane la priorità da salvaguardare".

Per saperne di più: Comitato Villa Blanc,tel./fax: 178 6039949, e-mail: comitato@villablanc.it, web: http://www.villablanc.it


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