Crisi immobiliare nella Capitale, Gualtieri: “mancano 70mila case tra edilizia pubblica, sociale e studentati”
“I processi di rigenerazione potrebbero interessare 11 kmq della città, riportando in uso più di 4 milioni di mq di edifici”Roma è alle prese con una crisi abitativa che non accenna a diminuire. Non è una novità, ma ieri il sindaco Roberto Gualtieri, durante l’assemblea di Confindustria Assoimmobiliare, ha dato un numero al gap abitativo della Capitale: mancano all’appello circa 70mila unità abitative.
L’intervento del sindaco ha acceso i riflettori su un progetto di rigenerazione urbana di vasta scala, che punta a migliorare l’offerta abitativa della città con nuovi spazi, case e infrastrutture, anche attraverso l’ottimizzazione di aree e risorse esistenti.
“L’obiettivo è una trasformazione capillare, diffusa, per realizzare più case”, ha dichiarato Gualtieri, affrontando temi cruciali come gli affitti privati, schiacciati dalla crescita delle locazioni brevi, ma anche l’edilizia pubblica e quella destinata agli studenti, settori che soffrono in modo particolare a Roma.
L’ex ministro dell’Economia ha parlato della necessità di rinnovare profondamente la logistica cittadina e le modalità di sviluppo urbano, puntando su pedonalizzazioni, strade più vivibili e servizi più vicini alle abitazioni.
Secondo il sindaco, “nei prossimi anni Roma potrebbe avviare processi di rigenerazione che riguarderanno un’area di circa 11 chilometri quadrati, riportando in uso più di 4 milioni di metri quadrati di edifici e generando un valore aggiunto complessivo di 22 miliardi di euro, oltre a benefici sociali stimati in altri 40 miliardi”.
“Vista la situazione di molti quartieri, questa stima è addirittura sottodimensionata,” ha aggiunto Gualtieri, spiegando che solo con una volontà condivisa e l’ottimismo si potranno affrontare queste sfide ambiziose.
Gualtieri ha inoltre anticipato che, a novembre, l’aula consiliare sarà chiamata ad approvare le nuove norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale, un aggiornamento atteso da 15 anni, pensato per favorire il social housing e la rigenerazione delle periferie, semplificare i cambi di destinazione d’uso e agevolare i progetti per il recupero degli edifici abbandonati. “Si tratta di uno strumento fondamentale per facilitare le iniziative di rigenerazione urbana”, ha concluso il sindaco.
Anche Davide Albertini Petroni, presidente di Assoimmobiliare, ha sottolineato l’importanza di un’industria immobiliare resiliente e attenta ai cambiamenti demografici e alle sfide climatiche.
“Oggi le priorità sono la crescente richiesta di abitazioni di qualità, energeticamente efficienti e accessibili, oltre alla profonda rigenerazione delle aree più degradate delle nostre città per renderle moderne, sicure e ricche di servizi.”
L’obiettivo è ambizioso e gli ostacoli non mancano, ma la strada tracciata mira a restituire ai romani una città più moderna, inclusiva e abitabile, con case che rispondano a tutte le fasce di reddito.
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