Il Centro di Ricerca Sperimentale Pietralata (CRS) di via delle Messi d’Oro 156

Intervista al dottor Pier Giorgio Natali, già Direttore  Scientifico IRE 1995-2001 e Presidente Società Italiana di Cancerologia

L’antefatto

In una mia opera inedita sulla toponomastica di Pietralata, ecco cosa scrivevo alla voce “MESSI D’ORO (via delle), da via di Pietralata (strada interrotta rispetto al percorso originario e attualmente senza uscita). Il toponimo rientra nella zona dedicata alla flora ed è un termine propiziatorio di buon raccolto. Sulla via si affaccia il megaedificio, per metà ancora cantiere (così nel 2004 nota mia), ex sede del Laboratorio di Ricerca oncologica”.

Aggiungo che essendo la via vicina a dove abito mi capita talvolta di ripercorrere un tratto molto bello (ed interrotto, rispetto a quello precedente) della via ed in un capitolo del mio libro La mia Roma a piedi, Ed. Cofine 2022, ne parlo così:

Passeggiando in via delle Messi d’Oro

Via delle Messi d’Oro un tempo si snodava dalla via Tiburtina a via di Pietralata. Attualmente è divisa in due tronconi. Un tratto quello che sale dalla via Tiburtina subito dopo la stazione di Santa Maria del Soccorso ha cambiato il suo nome in via Pescosolido fino all’incrocio con via Castel Boverano. Da qui via delle Messi d’Oro per un tratto (nel 2017 vi proliferò una discarica) va verso la stazione di Ponte Mammolo biforcandosi con via Cassino (che a sua volta termina in viale Togliatti) ed è interrotta da un’alta muraglia dalla quale la via delle Messi d’Oro interrotta si diparte in direzione di via di Pietralata, fino all’incrocio di quest’ultima con via dell’Acqua Marcia, per un tratto di 1100 metri esatti (misurati da podisti che utilizzano la via come luogo di allenamento e l’hanno contrassegnata con cartelli ogni 100 metri). (.>>>>.)

Alla ricerca di via delle Messi d’Oro 156

Questa divagazione non sembri senza costrutto infatti la via presenta anfratti e grotte ricche di mistero…

Un giorno conversando con la mia amica oncologa Irene Venturo a proposito della mia indagine sul Centro Ricerca Sperimentale (CRS) sito in via delle Messi d’Oro 156 lei mi informò di avervi lavorato e me ne parlò con gioia, come di un periodo bello della sua vita e mi indirizzò a parlarne con il dott. Pier Giorgio Natali, già Direttore  Scientifico IRE 1995-2001 e Presidente della Società Italiana di Cancerologia.

Cosa che io ho fatto molto volentieri e nel frattempo sono riuscito pure a localizzare fisicamente questo benedetto 156 di via delle Messi d’Oro, nei pressi del quale sono passato senza farvi “mente locale”. L’imponente edificio è ben vigilato dai carabinieri, allo scopo di sventare eventuali occupazioni). Continuando la ricerca in internet mi imbatto in una “DELIBERAZIONE N. 1130 DEL 19/12/2019 OGGETTO: Presa d’atto della riconsegna all’Agenzia del Demanio del Complesso Immobiliare in via delle Messi d’Oro n. 156 ex sede dei laboratori del Centro Ricerca Sperimentale (CRS) IRE”

Nell’atto, tra l’altro, si afferma che:

“lo Stato è proprietario del Complesso Immobiliare sito in Roma in via delle Messi d’Oro 156, in uso sin dal 1985 agli I.F.O. come sede dei laboratori del Centro Ricerche Sperimentali (CRS) dell’Istituto Regina Elena e attualmente non più necessario alle finalità di Istituto; che gli I.F.O. con lettera del 17 aprile 2019 hanno chiesto alla Agenzia del Demanio di procedere alla formalizzazione e chiusura della procedura di riconsegna, avendo liberato completamente l’immobile e avendo ottemperato a quanto riscontrato in sede del sopralluogo congiunto effettuato in data 11 aprile 2019 ecc, E a questo link https://www.ifo.it/wp-content/uploads/2019/12/Deliberazione1130del19.12.2019.pdf anche il verbale dell’Agenzia del Demanio di ripresa di possesso (con immagine)

Nel frattempo maturo la decisione di un’intervista al dottor Pier Giorgio Natali che gentilmente accetta di rispondere ad alcune mie domande.

Prima di passare all’intervista, mi corre l’obbligo – per una migliore comprensione – di premettere delle precisazioni sulle sigle allo scopo di non disorientare i lettori

Orientamento tra le sigle e premessa

Istituti Fisioterapici Ospedalieri (IFO) che amministrano sia

l’Ist. Regina Elena (IRE) che l’Istituto S. Gallicano (ISG)

ed amministrarono il Centro Ricerca Sperimentale Pietralata (CRS)

Il CRS è una struttura che dipendeva (1988-2010) dagli Istituti Fisioterapici Ospedalieri (IFO) che amministra, dal 1926, sia l’Ist. Dermatologico S. Maria e S. Gallicano (ISG) (sede originale in Trastevere ora all’EUR) sia l’Istituto Nazionale tumori “Regina Elena” (IRE) dal 1933 (sede originale viale Regina Elena 291 ora all’EUR). Il nome Regina Elena è in onore della consorte del re Vittorio Emanuele III che si adoperò per numerose attività filantropiche e sostenne manifestazioni ed iniziative a favore della ricerca sul cancro fino ad assumere l’alto patronato della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori che ha compiuto, nel 2022, 100 anni.

L’IRE nasce con la missione di concentrare, in un’unica sede, attività di ricerca sia clinica che sperimentale Oncologica. Una politica, nella lotta contro il cancro, pionieristica negli anni 30: per questo, l’IRE  rappresentò il primo esempio di Comprehensive Cancer Center in Italia e tra i primi in Europa. L’IRE fa inoltre parte degli della reta pubblica e privata degli Istituti e Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) controllata e finanziata dal Ministero della Salute.

Primo Direttore Scientifico dell’IRE fu il sen. Prof Raffaele Bastianelli chirurgo di fama internazionale (nella foto).

L’Istituto contribuì nella ricerca oncologica sperimentale in argomenti allora pionieristici come la genetica, l’immunologia, la patologia, la radioterapia, biochimica è visitato ed ospita premi Nobel quali Perutz, Eigen, Calvi e scienziati del livello di Chargaff e Nobie, etc.

Negli anni ’80 la sede di viale Regina Elena diviene inadeguata alle attività di ricerca sperimentale per spazi troppo angusti che non permettevano l’arruolamento di nuovi ricercatori/frequentatori/studenti e l’inderogabile necessità di rinnovare delle apparecchiature scientifiche.

Per questo si concretizzò, in maniera significativa e tangibile, uno sforzo convergente di enti pubblici Min. LL. PP., provveditorato Lazio OO.PP, Ministero della Sanità e il contributo sostanziale dell’Ass. Italiana Ricerca sul cancro (AIRC) per un sostegno ed evoluzione della ricerca sperimentale dell’IRE.

Nasce così il CRS a Pietralata che viene inaugurato il 24 novembre del 1988 dall’allora direttore scientifico dell’ IRE, Prof Antonio Caputo (nella foto il Prof Caputo guida i visitatori nel giorno della inaugurazione).

Da rilevare che rapidamente il CRS, per l’evolversi delle comunicazioni metropolitane, fu collegato dalla metropolitana all’aeroporto, al GRA le Autostrade, Stazioni Ferroviarie. Ampio era il parcheggio auto.

 

L’intervista

Ed ecco l’intervista al dottor Pier Giorgio Natali, past direttore  scientifico IRE 1995-2001 e past presidente società italiana di cancerologia.

Quando è iniziata realmente l’attività del Laboratorio di Ricerca oncologica?

L’attività del CRS inizia nel 1988 ospitando, in spazi adeguati e ad hoc disegnati per l’attività di ricerca di 10 laboratori.  (vedi lista Depliant Inaugurazione). Il centro, con licenza/controllo del Min della Sanità, diviene centro di riferimento di produzione e sperimentazione animale (con veterinario in sede) anche per la comunità di ricerca universitaria/ospedaliera Romana e della Telethon. Il CRS possedeva, inoltre, un’area protetta sorvegliata per l’utilizzo di radioisotopi (unica a Roma in quegli anni), una banca di campioni biologici di neoplasie umane rimasta l’unica disponibile in Italia sino agli anni 2015.

Era sede dell’Ufficio editoriale della rivista scientifica del Journal of Experimental Clinical Cancer Research che al momento tra le prime 10 riviste mondiali di Oncologia. Etano disponibili una sala conferenze per 200 posti, biblioteca e una unità decentrata amministrativa della ricerca, personale tecnico della manutenzione, bar, mensa .

Chi dirigeva Laboratorio di Ricerca oncologica?

Intende il Centro di Ricerca? Il direttore del Centro era il Direttore Scientifico dell’Istituto. Il primo fu il Prof Antonio Caputo che lo inaugurò (vedi foto sopra) seguito, negli anni successivi, dai  Prof. Renato Cavaliere,  Pier Giorgio  Natali, Francesco Cognetti,  Paola Muti,  Ruggero De Maria,

Quante persone vi lavoravano e con quali ruoli?

Ogni laboratorio aveva uno staff di 1 Dirett, 3-4 assistenti, 3-4 tecnici con contratti di tipo ospedaliero finanziati dal Min. della Sanità.  Variabile il numero di borsisti, studenti laureandi visitatori. A regime, il centro ospitò, in media, 200 unità di personale inclusi frequentatori, ospiti stranieri, tesisti sia in medicina che biologia che studenti delle scuole medie superiori in visita, specializzandi, personale tecnico di manutenzione. Il centro ospitò, inoltre, due laboratori del Dipart. di Patologia Generale dell’Univ. La Sapienza

Erano presenti giovani ricercatori?

Se si esclude il personale in staff, ausiliario, etc, in media 80 unità, inclusi borsisti stranieri (divenendo il Centro Training Center della CE – programma Marie Curie).

Molti giovani, che ricevettero la loro formazione professionale nei laboratori del CRS hanno, successivamente, proseguito la loro carriera nella scuola, università italiane e straniere, Ospedali e Fondazioni Nazionali, Industria.

Va ricordato a riguardo: una incomprensibile iniziativa del Min della Sanità che, nel 2000, dichiarò tutto il personale di ricerca del Centro come personale “ad esaurimento”. Fortunatamente quella decisione è stata poi emendata e molti ricercatori/personale tecnico/ausiliario, da anni a contratto, sono stati assunti.

Rimane, tutt’ora, il problema che investimenti a livello nazionale, per l’assunzione di nuovi ricercatori è tragicamente fermo.

Quali spazi occupava il Centro?

Dalla planimetria della struttura (Planimetria CRS), il Centro occupava la parte composta da tre strutture parallele in cui l’edifico centrale era utilizzato per servizi comuni a tutti i laboratori. La parte posteriore dell’edificio fu utilizzata, fino agli anni 2000, come sede dell’Amministrazione dell’IFO.

Negli anni 2000 fu progettato, a livello Regionale e Ministeriale, di riunire tutto l’Istituto Regina Elena a Pietralata costruendo una torre per le attività cliniche. Il progetto fu scartato. L’ Ospedale S. Andrea, portato a termine dall’Amministrazione IFO, fu assegnato invece all’Università e agli IFO fu assegnata l’attuale struttura di Eur-Mostacciano.

Quali erano le modalità di lavoro che si svolgevano?

Erano improntate ad una politica di massima integrazione tra i laboratori permettendo questo, con un flusso continuo di informazioni, il nascere di fruttuose collaborazioni e condivisione delle risorse. Pur essendo il centro distaccato, esisteva un collegamento continuo giornaliero tramite bus tra il Centro e la sede e di viale Regina Elena assicurando, sino alla chiusura del Centro, una continua collaborazione con i reparti clinici. Sostenuto era il programma di informazione con seminari dei laboratori, dei ricercatori ed ospiti esterni, congressi nazionali, internazionali. L’architettura collaborativa tra i laboratori fu oggetto di studio da parte di ricercatori della cattedra di Sociologia del Lavoro diretta dal prof Domenico Masi.

Quando è cessata nella sede di via delle Messi d’Oro 156 l’attività del Laboratorio di Ricerca oncologica e perché?

L’attività è cessata quando nella nuova sede dell’Istituto a Mostacciano sono stati organizzati nuovi spazi di ricerca questo è avvenuto entro il 2005-6.

Quali risultati hanno prodotto le ricerche effettuate?

Il Centro contribuì in modo competitivo (come avviene ancora) a livello internazionale in differenti aree della ricerca diagnostica e terapeutica del cancro in un continuo di collaborazioni nazionali ed internazionali. Le attività del CRS erano pubblicate annualmente nella relazione compilata dalla Direzione Scientifica. Queste attività per la loro innovatività e produttività ricevettero un continuo sostegno economico dal Min. della Sanità, dall’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, Lega Italia per la Lotta contro i Tumori, Telethon, Progetti Europei, l’Industria.

Avete avuto difficoltà logistiche nel vostro lavoro?

No! Il Centro, costruito per soddisfare le esigenze della ricerca più competitiva, offriva in modo ottimale la logistica, l’organizzazione ed il supporto amministrativo.

Nella foto: Personale CRS durante una festa di Natale

Foto gentilmente rese disponibili dal sig. Mauro Di Giovanni fotografo IFO


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