

‘Se passa il disegno di legge Cirinná l’architrave della famiglia sarà rovinata per sempre’. È il pensiero che accomuna i manifestanti del Family day, giunti a Roma il 30 gennaio da tutta Italia per dare il proprio dissenso alle unioni civili e alle adozioni da parte di una coppia omosessuale. E ancora ‘con la legge Cirinná dei bambini che ne sarà?’
In centinaia di migliaia, secondo gli organizzatori dell’iniziativa addirittura due milioni, hanno manifestato al Circo Massimo.
Donne, uomini, giovani ed anziani, la classe sacerdotale e persino Garibaldi. ‘Ho lasciato l’Italia per 150 anni e l’ho trovata diversa. Mi hanno chiamato in questa piazza perchè qui c’è bisogno di Garibaldi contro questa legge. La famiglia è una cosa seria, siamo 1 milione in questa spedizione’.
Se Garibaldi è tornato ‘per difendere l’Italia’, i preti combattono perché ‘la famiglia è basata su una legge naturale’ ‘La legge umana insegna alla società i valori che si devono avere, e se va contro la legge naturale è un danno per la cittadinanza, è una falsa direzione’ – racconta un prete.
C’è chi, invece, si appella all’articolo 29 della Costituzione ‘Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare’. Unità familiare che i manifestanti non vedono nelle coppie di fatto, nonostante siano gli stessi a ripetere a più riprese ‘l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi’.
C’è chi pensa che essere omosessuali sia diverso dall’essere genitori: ‘Due papá e due mamme sono come fratelli per i bambini, sono come uno zio e una zia, è un pericolo per i bambini’. E quale sarebbe questo pericolo per i più piccoli?. ‘Il pericolo è la maternità surrogata, chi li tutela i bambini?’- è la denuncia un altro signore di mezz’età.
E c’è chi vede nelle unioni civili ‘una confusione totale’. ‘Il primo effetto negativo è che tra 15 anni – spiega un amministratore – non esisteranno più le anagrafi nei comuni, ognuno dovrà avere un’anagrafe propria. Siamo alla follia, un passo verso il baratro’. IL VIDEO
E c’è chi, come Mastella, ritiene ‘giusto dare tutela ai diritti omosessuali, ma sui bambini non si gioca. L’elemento genitoriale deve prevalere su ogni altra considerazione’.
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