Municipi: , | Quartiere:

Circo Massimo: “due milioni” in piazza per il Family Day

La manifestazione organizzata a Roma contro il ddl Cirinnà. Il Paese si spacca in due

Sono quasi duemila i pullman che, nella mattinata di sabato 30 gennaio, sono arrivati a Roma per il Family Day. Al Circo Massimo ci sono tutti: suore, preti, politici, attivisti ma anche tantissime famiglie comuni, anziani e giovanissimi. A colorare la folla palloncini azzurri e rosa, e striscioni in difesa della famiglia tradizionale. La manifestazione è fortemente improntata contro il ddl Cirinnà, il disegno di legge sulle unioni civili discusso in questi giorni dal Parlamento.

Dal palco del Circo Massimo si fa leva sulla grande adesione all’evento. “Siamo due milioni”, annunciano dal palco mentre i maxischermi consentono di vedere anche a quanti sono rimasti fuori dall’arena. Anche gli organizzatori stentano a credere alla quantità di persone in piazza. Il primo a prendere la parola è Gandolfini. “Siamo due milioni, tutti a favore della famiglia tradizionale e contro il ddl Cirinnà”.

Afamily day (3) seguire interviene Mantovano, ex Ministro degli Interni: “Le vogliamo le unioni civili?” – urla nel microfono per poi ottenere la vigorosa risposta del pubblico. Dal palco si disegna un’Italia come “ultimo baluardo europeo della resistenza all’ideologia gender”. “In Italia siamo i pionieri della depenalizzazione dell’omosessualità, nessuno ci può insegnare la civiltà” – si sente dagli altoparlanti -, e ancora: “Noi non neghiamo i diritti di nessuno, noi vogliamo far rispettare i diritti dei bambini”.

Il clima di festa è affiancato da un secco rifiuto dell’andamento politico del Paese. “Questo Governo vuole solo fare il gioco dell’Europa e invece ci deve ascoltare” ci dice una signora venuta da Treviso in pullman.

Della stessa opinione è Mario Adinolfi, tra gli ospiti più attesi di questo Family Day: “Matteo Renzi – con cui pure ho condiviso piazze e idee – deve tener conto che siamo due milioni. Che prenda le decisioni giuste!” ha urlato dal palco. È ancora Adinolfi a sottolineare come “la legge deve essere dalla parte dei più deboli, e quindi dalla parte dei bambini”, mentre altri interventi rigettano l’etichetta di “retrogradi e medievali” appioppata ai movimenti per la famiglia tradizionale da “una certa retorica della violenza”.

Oltre a famiglie e singoli cittadini, fortissima è stata la presenza di comunità e associazioni religiose – cattoliche ma non solo. Adesione all’evento è stato dato dalla comunità ebraica romana, nonché da numerose confessioni religiose cristiane e comunità asiatiche ed africane. Anche il mondo politico ha risposto in maniera forte, dividendosi tra favorevoli e contrari.

Il Ministro Alfano ha comunicato “piena adesione” al Family Day, così come Giorgia Meloni, che ha sfruttato l’occasione per annunciare su Facebook di essere incinta. In piazza erano presenti rappresentanze di Forza Nuova e Casapound: “Non volevamo che questa diventasse una manifestazione di soli preti” ha dichiarato Simone Di Stefano, leader di CP. Sel e altre forze politiche hanno invece respinto la manifestazione.

Il FamilyDay dal Circo Massimo

Interviste sparse raccolte tra la folla


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento