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Il Parco degli Acquedotti dopo la bonifica

A due mesi dall'abbattimento di orti e baracche abusive l'area sembra abbandonata a se stessa

Dopo la bonifica dell’area "orti" effettuata a fine luglio, il Parco all’Appio Claudio dopo due mesi mostra tutta la sua bellezza avendo riportato alla vista le profondità dei suoi ampi spazi e dell’acquedotto romano sullo sfondo.
Un plauso doveroso alle forze di polizia e municipali che hanno vigilato sull’operato e all’Amministrazione del X municipio che con mille difficoltà ha potuto portare a termine l’operazione.

Un appunto però ci sentiamo di doverlo fare: "Ed ora?"

Nell’area dove sorgevano gli orti e le baracche, parliamo di un estensione di circa otto ettari, quello che è ora visibile agli occhi di tutti, non è altro che una immensa pianura polverosa, sommersa da detriti e rifiuti, per non parlare di alberi da frutto e da giardino rinsecchiti e abbattuti, una vera e propria "foresta pietrificata".

La promessa fatta a suo tempo da Sandro Medici e Rocco Stellitano del X municipio, parlava di un celere ripopolamento erboso e di nuove piante ornamentali per una veloce riqualificazione dell’area interessata.

Ci si sta approssimando alla stagione invernale e non vogliamo immaginare che cosa potrebbe diventare quella parte dell’Acquedotto all’arrivo delle prime piogge, una palude fangosa, maleodorante, e inagibile.

Quello che vogliamo augurarci che le voci dei cittadini, dei CdQ, non rimangano inascoltate e che la situazione del Parco venga celermente risolta e non cada nel "solito" dimenticatoio.


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