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Il primo incontro dell’osservatorio cittadino sul nuovo stadio della Roma

Si è svolto il 22 settembre alla Casa della Città. Causo: "se non ci sono 16 treni l'ora lo stadio non apre"

Presso la Casa della Città, in via della Moletta 85 (Circonvallazione Ostiense) ha preso il via l’osservatorio cittadino sul progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle.

parcofluvialeTevereQuesto primo dibattito con i cittadini ha visto la partecipazione di Andreas Kipar, architetto paesaggista di fama internazionale, che ha presentato il progetto di parco fluviale che fa parte integrante dei piani per il nuovo stadio, il “Colosseo giallorosso”, un polmone verde grande il doppio di Villa Borghese.

Ricordiamo che il progetto definitivo del nuovo stadio è stato presentato a giugno al Salone delle Fontane all’Eur. Il complesso prevede: 52.500 posti ampliabili a 60mila, tribune a nove metri dal campo come da standard Uefa, curva sud da 14mila posti separata dal resto della struttura, un’area allenamenti, ampi spazi per famiglie e bambini.

Intervenendo al dibatti l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo ha ribadito che la delibera comunale sulla pubblica utilità dello stadio della Roma dice, tra le altre cose, che “lo stadio può aprire se il 50 per cento delle persone arriva con i mezzi pubblici. Quindi se non ci sono 16 treni l’ora lo stadio non apre. Nel nodo di Tor di Valle deve esserci un servizio di 16 treni l’ora per garantire il movimento di circa 20mila persone. La delibera capitolina stabilisce che in modo prioritario questo dovrebbe realizzarsi col prolungamento della linea B della metropolitana.”

nuovo-stadio-della-romaA questo proposito c’è però la contrarietà dell’Atac al prolungamento della metropolitana fino a Tor di Valle. Attualmente il Progetto dello stadio è attualmente all’esame della Conferenza dei Servizi in Regione. e quella dei trasporti è un nodo spinoso.

L’avvio dell’Osservatorio ha anche suscitato i commenti di Legambiente Lazio che in un comunicato si è così espressa : “Altro che rigenerazione urbana e parco più grande di Villa Borghese, siamo contro questa speculazione edilizia che aumenta rischi idrogeologici e problemi di accessibilita’ all’area, tra Metro B, Roma-Lido, e parcheggio asfaltato a raso piu’ grande d’Europa. Non siamo contro lo stadio ma contro questa visione di sviluppo della città che si basa su nuovo cubature e interessi privati, vecchio modo di fare politica lontano anni luce dal nuovo che il sindaco Marino vuole rappresentare.”

“Se si vuole realizzare un parco lo si faccia pure, – dichiara Roberto Saccchi presidente di Legambiente Lazio – la capitale ne ha tanto bisogno, ma non sia utilizzato per certificare la presunta bontà di una colata di cemento di tali dimensioni. Ci chiediamo d’altronde come si può definire ‘trasformazione urbana’ un milione di metri cubi di cemento dove ce ne sono zero, questo è un termine da adottare se un giorno si riqualificassero aree che sono vere ferite profonde per la città come quella ex-industriale di Via Tiburtina o quella mai terminata di Tor Vergata, non certo per una speculazione edilizia che appesantisce quasi del 5% le previsioni di piano. Del piano regolatore di Roma nel frattempo non c’è in attuazione nessuna delle edificabilità previste, cioè come al solito si fanno le regole e si comincia dal non rispettarle. E pensare che intanto le grandi aziende scappano dai progetti del PRG certificando la contraddittorietà delle attuali scelte urbanistiche”.

Infatti, ricorda Legambiente, una grande azienda come Telecom, avrebbe dovuto realizzare i suoi nuovi uffici nel quartiere di Acilia-Madonnetta la cui costruzione è prevista dal piano a meno di due chilometri da Tor di Valle, per 1,1 milioni di metri cubi totali; ora Telecom vira sulle torri abbandonate dell’Eur e il centro direzionale che sorgerebbe intorno allo stadio capterebbe altri interessi svuotando di senso quanto previsto dal piano come la centralità di Acilia-Madonnetta, il tutto a dimostrazione dell’incoerenza urbanistica delle scelte in atto.

Legambiente si sofferma anche sui rischi idrogeolocici: “La colata di cemento e il parcheggio più grande d’Europa intorno, non faranno altro che aumentare drammaticamente i rischi idrogeologici a pochi metri da Tevere e Rio Vallerano come diciamo da un anno e mezzo, nel frattempo nessuno ci ha spiegato perché non è così”.

Fino al 4 dicembre, alla Casa della Città, è anche aperta la mostra con il plastico e  gli elaborati tecnici del progetto dello stadio, del Business Center con le Torri di Libeskind e del circostante parco fluviale. Fino a quella data, inoltre, si susseguiranno incontri e dibattiti con cittadini e associazioni.


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