

Lunedì mattina il primo cittadino, accompagnato dal suo legale, sarà ascoltato dai magistrati guidati dal procuratore Alberto Liguori
Un fulmine a ciel sereno scuote la politica di Fiumicino. Il sindaco Mario Baccini è ufficialmente indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti comunali che ha già travolto politici, imprenditori e funzionari.
Tra le ipotesi di reato al vaglio della procura figurano la turbativa d’asta e altri illeciti collegati.
Lunedì mattina Baccini, accompagnato dal suo legale, sarà ascoltato dai magistrati guidati dal procuratore Alberto Liguori.
L’indagine della Guardia di Finanza è divisa in due tronconi: la seconda parte, riguardante eventi estivi e luminarie, ha già portato a misure cautelari per diversi indagati, tra arresti domiciliari, obblighi di firma e divieti di dimora.
La prima parte dell’inchiesta si concentra sul periodo 2016-2023, quando il Comune era guidato dal centrosinistra di Esterino Montino.
Tuttavia, alcuni affidamenti contestati sarebbero rimasti attivi anche nel 2024, con il centrodestra di Baccini al governo, trascinando così nell’indagine anche membri dell’attuale giunta.
Tra loro, l’ex assessora Federica Poggio, dimessasi di recente, e l’assessore Raffaello Biselli, entrambi sottoposti all’obbligo di presentazione in caserma per turbata libertà degli incanti.
A tirare in ballo Baccini è stato il dirigente Massimo Guelfi, attualmente agli arresti domiciliari. Secondo gli investigatori, Guelfi avrebbe indicato come responsabili dell’allestimento delle luminarie natalizie il sindaco e l’ex assessora Poggio, una delle commesse finite sotto la lente della procura.
La notizia ha immediatamente acceso il dibattito politico a Fiumicino. La maggioranza di centrodestra ha respinto con forza le richieste di dimissioni avanzate dal centrosinistra. “Si tratta di pura propaganda politica, priva di fondamento e credibilità”, dichiarano i capigruppo della maggioranza.
“L’inchiesta riguarda soprattutto il periodo 2016-2023, anni in cui il Comune era governato dalla sinistra. È paradossale e ipocrita tentare ora di scaricare le proprie responsabilità sull’amministrazione in carica da poco più di due anni”.
La giunta Baccini insiste sul concetto di trasparenza e correttezza: “Assistiamo a un chiaro tentativo di strumentalizzazione politica. L’inchiesta non è conclusa e occorre rispettare il lavoro della magistratura. L’amministrazione continua a lavorare con serietà, trasparenza e determinazione, senza nulla da nascondere”.
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