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“Io sono il mare”, cronaca di un omicidio giudiziario
In scena dal 13 al 18 Novembre 2007 al Teatro Sala Petrolini, a sostegno della Campagna contro la Pena di MorteEcco le ultime formalità. Una firma e la pratica sarà archiviata: nessun oggetto manca, solo la vita di un uomo, un italoamericano di 33 anni, Derek Rocco Barnabei, giustiziato in Virginia il 14 settembre 2000. Eppure il teatro può far rivivere la memoria e aiutare a riflettere: dal 13 al 18 Novembre 2007 al Teatro Sala Petrolini, in via Rubattino 5, sarà in scena il noto caso di cronaca. “Io sono il mare”, così s’intitola, è anche una poesia che Rocco Barnabei scrisse a soli cinque anni.
Scritto da Stefano Massini nel 2002, a sostegno alle Campagne contro la Pena di Morte, e con la regia di Alessandro Izzo, “Io sono il mare” narra a ritroso la cronaca di un omicidio giudiziario, seguendo il dialogo tra Jim Gallagher, il cappellano del braccio della morte, interpretato da Alberto Donatelli, e Frank Houdson, il cinico secondino di Greensville rappresentato da Alessandro Izzo, mentre tra i libri, i disegni, e le poesie di Derek, da un diario, scrigno di gelide istantanee degli orrori del "braccio" affiora la voce di Derek, lette da Stefano De Sando, doppiatore italiano di Robert De Niro.
“Io non ho precedenti penali. E’ la prima volta che sono stato accusato di un crimine. Non sono mai stato in prigione prima, mai condannato per un violenza. Allora, come posso essere condannato a morte? In America la giustizia ha un prezzo che io non posso permettermi. Il braccio della morte non ospita i criminali più violenti, ma solo i più poveri. Il braccio della morte è composto da infermi di mente, da persone di colore e minoranze etniche e, inevitabilmente, da poveri”.
Sono parole di Rocco Barnabei che, giunte all’on. Fabrizio Vigni, animarono l’iniziativa di solidarietà, promossa il 2 dicembre ’99 nella Sala Stampa di Montecitorio.
Per saperne di più: www.iosonoilmare.com.
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