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La siccità si estende verso sud, allarme nel Lazio: “A rischio l’agricoltura”

Nel Lazio modeste piogge non hanno migliorato l'apporto d'acqua ai principali bacini

Mentre il Nord Italia è alle prese con violenti nubifragi e alluvioni, il Lazio è stretto nella morsa della siccità. I laghi, i fiumi e le falde acquifere sono ai minimi, mettendo a dura prova l’agricoltura, il turismo e l’approvvigionamento idrico.

Un Paese a due velocità:

Le immagini di fiumi esondati e città allagate al Nord si alternano a quelle di bacini idrici prosciugati e terreni aridi al Sud. Un contrasto evidente che sottolinea l’urgenza di trovare soluzioni a lungo termine.

Il Nord sotto acqua:

Regioni come l’Emilia-Romagna e il Veneto sono state colpite da eventi meteorologici estremi che hanno causato danni ingenti e costretto migliaia di persone a lasciare le loro case. Le infrastrutture sono state messe a dura prova e l’agricoltura ha subito pesanti perdite.

I Castelli Romani, un simbolo dell’emergenza Laziale:

I Castelli Romani, con i loro suggestivi laghi e paesaggi, sono diventati il simbolo di questa emergenza idrica. Il lago di Albano, in particolare, ha subito una drastica riduzione del livello dell’acqua, rivelando fondali che da anni giacevano sommersi. Anche il lago di Nemi, un tempo oasi di pace e bellezza, mostra i segni della siccità.

Le cause di questa emergenza sono molteplici:

  • Cambiamenti climatici: L’aumento delle temperature e la variazione dei modelli climatici stanno rendendo gli eventi meteorologici sempre più estremi e imprevedibili.
  • Manutenzione delle infrastrutture: La carenza di investimenti nella manutenzione delle reti idriche e delle dighe ha reso il sistema più vulnerabile.
  • Sfruttamento eccessivo delle risorse idriche: L’agricoltura intensiva, l’urbanizzazione e l’aumento della popolazione hanno messo sotto pressione le risorse idriche.

Insomma, l’Italia è un paese ricco di risorse idriche, ma è fondamentale gestirle in modo sostenibile per garantire un futuro alle generazioni future.


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