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Liberato palazzo occupato viale delle Province

Garantito passaggio da casa a casa per 148 famiglie

Nella giornata di mercoledì 31 agosto si sono effettuate le operazioni di sgombero volontario dello stabile occupato di via delle Province 196 (in secondo municipio) da parte dei 400 occupanti presenti.

L’immobile, di proprietà dell’Inpdai (istituto nazionale di previdenza per i dirigenti di aziende industriali, ente soppresso nel 2002 ed il cui patrimonio è successivamente confluito nell’Inps) fu occupato abusivamente nel 2012 ed è stato inserito ad inizio anno dal prefetto di Roma Matteo Piantedosi nell’elenco degli edifici da sgomberare, a seguito di una sentenza del Tar di gennaio che obbligava allo sgombero entro sei mesi al fine della riconsegna dell’immobile al legittimo proprietario.

A seguito della sentenza, a febbraio era stato approntato quindi un censimento (iniziato appunto il 16 dello stesso mese) eseguito congiuntamente dal Municipio Roma II e dai nuclei della Polizia di Roma Capitale, in base un accordo raggiunto il 14 febbraio tra movimenti per la casa e prefettura di Roma andato in scena nella sede di Palazzo Valentini.

I quattrocento occupanti – 148 famiglie in tutto – sono stati direttamente trasferiti, scortati dalla Polizia e dai tecnici dell’Ater, nelle case popolari assegnate a San Basilio, Tor Bella Monaca, Centocelle, Pietralata e in zona Prenestina. Grazie alla collaborazione tra Roma Capitale, Prefettura, Regione Lazio ed Ater è stato garantito il passaggio a 141 alloggi, di cui 7 in regime di cohousing, mentre lo stabile si appresta ad essere restituito al legittimo proprietario.

Intervenendo sul tema, la Presidente del II Municipio Francesca Del Bello, che in questi mesi ha costantemente seguito la vicenda, ha dichiarato  “Quest’oggi, con il rilascio spontaneo dell’immobile di viale delle Province, si concludono i 4 mesi che hanno visto coinvolti Prefettura, Municipio, Assessorato alle politiche abitative di Roma Capitale e Regione Lazio, insieme agli occupanti di viale delle Province, nel lungo e complesso percorso di liberazione dell’immobile attraverso il passaggio da casa a casa.”

Per 10 anni” ha proseguito la Del Bello “le oltre 400 persone che risiedevano in viale delle Province sono state cittadini del nostro Municipio, usufruito dei nostri servizi, frequentato le nostre scuole, trovato cittadinanza e aiuto nella difficile gestione della pandemia. Per loro da domani inizia una nuova vita, in una casa vera, in altri quartieri della città dove finalmente il peso della precarietà di un’esistenza senza casa potrà finire. Oggi è stato un giorno importante per noi e per Roma.”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche le dichiarazioni dell’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative, Tobia Zevi, che -dichiarandosi orgoglioso per l’esito raggiunto-  ha affermato che il  risultato è stato ottenuto soprattutto grazie al lavoro svolto dagli uffici del Dipartimento Politiche abitative che, assieme ad Ater e agli attori coinvolti hanno ascoltato e supportato i singoli nuclei familiari nell’individuazione delle soluzioni, tenendo conto delle norme e delle singole esigenze. “Abbiamo accompagnato le famiglie che avevano diritto” ha concluso Zevi “verso una nuova soluzione alloggiativa e la struttura, occupata dal 2012, già in giornata rientrerà in possesso del proprietario”.

Da ultimo, si registrano anche le dichiarazioni positive dei diversi soggetti parte in causa nel percorso di difesa del diritto alla casa, tra i quali l’associazione Nonna Roma, che da sempre ha seguito la vicenda ed è stata al fianco degli occupanti in un percorso che portasse ad una ricollocazione dignitosa dei nuclei familiari. Il Presidente Campailla, in una nota dichiara soddisfazione per l’esito, ricordando che Roma è una città che ha un gigantesco problema di emergenza abitativa testimoniato da una graduatoria per le case popolari che non scorre, in una città piena di immobili pubblici e privati in larga parte dismessi nonostante siano diverse decine di migliaia le famiglie che attendono un alloggio. “Oggi è un grande giorno” ha concluso Campailla “per queste famiglie, per il movimento per il diritto all’abitare e per tante realtà solidali come noi che sono state al loro fianco e che continueranno da domani la lotta per il diritto all’abitare in questa città.”

 

 


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