

Una tranquilla serata nel cuore di Roma si è trasformata in un teatro di violenza. Lunedì 10 marzo, intorno alle 20:00, un’inaspettata maxi rissa ha infiammato l’area del Colosseo, coinvolgendo una trentina di ragazzi.
La situazione è degenerata rapidamente, lasciando a terra un 17enne con ferite al volto e all’addome, presumibilmente causate da un’arma da taglio.
Le prime segnalazioni sono arrivate al 112, con più chiamate che denunciavano una violenta scazzottata in corso. Secondo le testimonianze raccolte, a fronteggiarsi sarebbero stati due gruppi distinti, composti da giovani di origine tunisina ed egiziana.
All’arrivo delle volanti della polizia, però, della folla inferocita non c’era più traccia. Tutti i partecipanti si erano dileguati nella notte, lasciando dietro di sé solo il 17enne ferito, in condizioni gravi ma cosciente.
Il ragazzo è stato immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza al Policlinico Umberto I in codice rosso. Nonostante la gravità delle ferite, i medici hanno confermato che non è in pericolo di vita.
Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine serrata per ricostruire i fatti e identificare i responsabili. Fondamentale sarà l’analisi delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, che potrebbero aver ripreso momenti cruciali dello scontro.
Resta da chiarire cosa abbia scatenato la rissa: un regolamento di conti, una provocazione o forse una disputa territoriale. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e seguendo diverse piste per dare un nome e un volto a chi ha trasformato uno dei simboli di Roma in un campo di battaglia.
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