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Metromare, anni di rinvii e false speranze: i pendolari vogliono risposte

Sabato 15 febbraio alle 10, il Comitato pendolari ha convocato un’assemblea pubblica a Dragona, nel parco Vittime del femminicidio, per contrastare le mistificazioni diffuse a reti unificate

Il rumore dei trapani, le transenne ancora al loro posto, gli operai che si muovono tra i binari. Eppure, secondo Astral, i lavori sono terminati da due mesi.

Ma i pendolari della Metromare, la storica Roma-Lido, non ci cascano più. Sono anni che assistono al teatrino dei rinvii, alle date promesse e poi smentite. Stavolta, però, non intendono restare a guardare.

Sabato 15 febbraio alle 10, il Comitato pendolari ha convocato un’assemblea pubblica a Dragona, nel parco Vittime del femminicidio. Un incontro per smascherare quella che definisconouna narrazione ingannevolee per chiedere risposte concrete su Tor di Valle e Acilia Sud, le due stazioni ancora ostaggio di cantieri infiniti.

Un’odissea senza fine

Se si scorre all’indietro il calendario, la storia è sempre la stessa: date che si accumulano, scadenze saltate, promesse di lavori in chiusura che poi svaniscono nel nulla.

La stazione di Tor di Valle avrebbe dovuto essere pronta nell’ottobre 2023. Acilia Sud-Dragona, invece, a fine 2024. Ma per i pendolari il tempo sembra essersi fermato. Lo stesso era accaduto nel 2017, quando si garantiva la conclusione dell’opera entro il marzo successivo. Non solo il termine non venne rispettato, ma il cantiere restò fermo per cinque lunghi anni.

Poi la ripartenza, l’ennesima data promessa: maggio 2024. Ma anche quella scadenza si è dissolta come nebbia al mattino. A febbraio si parlava di ottobre, poi di dicembre. Alla fine, l’ultima dichiarazione di Astral ha fissato la conclusione a febbraio 2025. Ma chi può ancora crederci?

Foto Comitato pendolari Roma Ostia

Le foto che smascherano Astral

A parlare, più di ogni dichiarazione ufficiale, sono le immagini. Il 10 dicembre, i pendolari hanno scattato foto inequivocabili all’interno della stazione di Tor di Valle. E quello che hanno immortalato smentisce senza appello la versione ufficiale: tornelli ancora coperti, macchinari abbandonati, operai intenti a posare piastrelle e sistemare canaline elettriche.

I lavori sono finiti?”, si chiedono con sarcasmo.Strano, perché dentro ci sono ancora operai al lavoro, ascensori da verificare e macerie da rimuovere. Babbo Natale e la Befana non ci hanno portato la fine dei cantieri, si vede che siamo stati cattivi. O forse qualcuno ha venduto la pelle dell’orso prima di averlo cacciato”.

Astral, dal canto suo, resta ferma sulla sua posizione: I cantieri si sono chiusi a dicembre, ora restano solo le rifiniture”. Eppure, tra i pendolari cresce un sospetto: e se questi ritardi servissero solo a guadagnare tempo?

L’ultima incognita: l’autorizzazione che potrebbe bloccare tutto

Ma anche se i cantieri fossero davvero conclusi, c’è un altro ostacolo all’orizzonte: l’ok di Ansfisa, l’Autorità per la sicurezza ferroviaria. Senza il suo via libera, la nuova fermata di Acilia Sud non potrà mai entrare in funzione.

Astral assicura che la documentazione è in fase di completamento, ma la procedura può richiedere fino a cinque mesi. Tradotto: anche se tutto filasse liscio, l’apertura potrebbe slittare ancora.

E se invece Ansfisa chiedesse modifiche o rilievi supplementari? In quel caso, il rischio sarebbe quello di un’attesa ancora più lunga.

Sopralluogo della Regione: ispezione decisiva?

Per provare a spezzare il clima di incertezza, la Regione Lazio ha deciso di intervenire in prima persona. Venerdì 14 febbraio, l’assessore ai Trasporti Fabrizio Ghera guiderà un’ispezione ufficiale alla stazione di Acilia Sud, insieme ai tecnici e alla stampa.

Sarà la prova del nove: i lavori sono davvero terminati o i pendolari hanno ragione a dubitare?

Una cosa è certa: dopo anni di attese, illusioni e rinvii, questa volta i cittadini non si accontenteranno di promesse. E se la verità fosse ancora una volta diversa da quella raccontata?


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