Non chiamatelo Amore

Successo dell’evento organizzato da ragazzi e professori dell’istituto Giorgi-Woolf il 14 febbraio nella sala consiliare del Municipio Roma V in Via Perlasca

Ragazzi del GiorgiNon chiamatelo Amore. Come i ragazzi sanno riconoscere l’amore e chiamarlo con il suo nome.

Un convegno, un evento, una grande dichiarazione d’amore all’Amore, questo in sintesi il risultato del profondo lavoro che l’istituto di istruzione superiore Giorgi -Woolf, eccellenza del nostro territorio, ha presentato nella giornata del 14 febbraio presso la sala consiliare del Municipio Roma V in Via Perlasca.

La scuola, quando è vissuta con dedizione, con correttezza, con amore, è un’esperienza di crescita profonda e completa.

Il lavoro presentato nella mattina del 14 febbraio è stata la rappresentazione di questo tipo di scuola: una professoressa che dalla lettura di un libro trae spunto di riflessione per i ragazzi ai quali insegna, coinvolge altri colleghi che a loro volta aiutano altri ragazzi a leggere sull’amore, a riflettere sulle sue sfaccettature.

I ragazzi, come spesso accade, comprendono ed osservano da molti più punti di vista degli adulti e così nasce l’idea di un evento, un grande evento che celebri l’Amore e condanni il possesso, l’abbrutimento, la violenza.

I più emozionati? I professori ovviamente, consapevoli di aver trasportato parte di loro stessi in questi splendidi giovani adulti offrendo loro la possibilità e gli strumenti per comprendere il mondo che li circonda.

Tra i tanti sguardi emozionati che parlavano silenziosamente con i ragazzi due in particolare rivendicavano l’orgoglio della loro professione: quelli della preside, la professoressa Elena Tropea, dirigente scolastico del Giorgi -Woolf, e della professoressa Stefania Cutolo, grazie alla quale l’evento è stato progettato fin dalla prima lettura del libro e realizzato in collaborazione con i numerosi colleghi che hanno profuso energie e professionalità nella riuscita.

Il colpo d’occhio era veramente impressionante, e così doveva essere perché così è l’amore: impressionante, colorato, denso e totalizzante: la sala consiliare vestita del rosso delle rose realizzate dai ragazzi dell’area inclusività coordinati dai professori Emilia Di Battista, Carmela Fasulo e Mary Menchella; i manifesti/invito esposti che gli studenti dell’area grafica hanno potuto disegnare anche seguendo i suggerimenti e gli stimoli dei professori  Roberto Biagiotti, Rosi Zito e Gaia Cesarini e gli splendidi abiti cuciti ed indossati durante la sfilata che i professori Lidia Tortora e Sabrina Pavoni hanno costruito insieme ai loro alunni.

Il risultato? Nel giorno dedicato a San Valentino, oltre cento ragazzi presenti nella sala consiliare, 21 classi collegate, anche grazie alla professionalità e pazienza del professore Giuseppe Chiapparo, e un intero corpo docente in fibrillazione hanno reso omaggio all’Amore attraverso il loro modo di esprimersi e di guardarlo.

I genitori di Nicole Lelli, sempre pronti e disponibili a testimoniare come il possesso e la violenza non siano amore, le psicologhe operanti all’interno delle strutture sanitarie del Fatebenefratelli e del Bambin Gesù, le avvocate e le operatrici dell’associazione Differenza Donna e il luogotenente, comandante della stazione di Piazza Bologna, il presidente del municipio Mauro Caliste e la scrivente hanno partecipato attivamente all’evento portando ognuno il proprio contributo e rappresentando ai ragazzi sia le bellezze del sentimento sia le devastazioni delle sua devianza.

Una mattinata intensa, come non poteva essere diversamente, ma che ha permesso ad ognuno dei partecipanti, adulti e ragazzi, di condividere emozioni, pensieri e speranze nei confronti di questo sentimento così forte e delicato al tempo stesso.


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