

Il 6 marzo 2024 impiegati i miei trenta chilometri in bici per “rapire” immagini che normalmente trascuriamo
Ci sono passato più volte in via del Mandrione e in via Casilina Vecchia, quando correvo, ed ora che pedalo, passando davanti a quella biforcazione, ma sempre nel senso di marcia contrario.
Questa mattina alcuni urli di una litigata tra più persone, mi hanno portato a guardare dietro di me. Mi sono fermato e quell’angolo di strada mi ha colpito.
Prima di fotografare, ho chiesto l’autorizzazione al proprietario della falegnameria “Il Falegname”di via del Mandrione 1, negozio, casa, giardino, che è all’angolo con Via Casilina Vecchia.
Bella casa, bell’insegna, ma c’è di più, c’è l’estrema vicinanza del meraviglioso Acquedotto Felice di fianco, costruito a partire dal 1585, durante il pontificato di Papa Sisto V, per garantire l’approvvigionamento idrico delle zone dei colli Viminale e Quirinale (per chi non sa, sul Viminale c’è il Ministero dell’Interno, sul Quirinale c’è la Presidenza della Repubblica).
L’acquedotto termina il suo percorso alla fontana del Mosè,che è ubicata in piazza San Bernardo, vicina a piazza della Repubblica e a via Veneto, e utilizzava le sorgenti “dell’Aqua Alexandrina” e altre acque delle zone limitrofe.
Mentre fotografavo, ricordavo piazza San Bernardo e guardavo la targa toponomastica di via del Mandrione. Pensavo anche che le arcate dell’acquedotto Felice erano il punto di contatto tra due luoghi della stessa città, tanto distanti, tanto diversi, tanto divisi, tanto vicini.
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