Prosegue l’iter per la possibile ristrutturazione dello stadio Flaminio in casa Lazio

Presentato un volo su un drone immaginario per mostrare l'ipotesi di nuovo impianto

Alla ripresa dopo la pausa estiva prosegue il dialogo tra il Presidente della SS Lazio Claudio Lotito ed il Sindaco Roberto Gualtieri in merito alla possibile ristrutturazione del Flaminio ad uso della società biancoceleste.
Dopo gli incontri nel mese di luglio, è stata la volta di un viaggio con un drone immaginario sulla struttura che, nell’idea progettuale di Lotito, dovrà portare la capienza dell’impianto a circa 50.000 posti.

L’interessamento della S.S. Lazio

Ad inizio luglio il Presidente Lotito aveva inviato una lettera al Sindaco, nella quale dichiarava di aver effettuato una serie di verifiche e approfondimenti per lo sviluppo di un piano di fattibilità per realizzare allo stadio Flaminio di Roma la casa della SS Lazio”.
Lettera cui era seguito un incontro tra i due, definito da entrambi positivo e proficuo.

Come società” proseguiva Lotito “siamo ovviamente interessati allo sviluppo di un piano di ristrutturazione che, nel pieno rispetto delle normative vigenti, consenta allo stadio Flaminio di essere uno stadio in condizione di poter ospitare incontri di calcio di tornei nazionali ed internazionali”.

Roberto Gualtieri, in quell’occasione, aveva affermato che la Lazio, nel manifestare un interessamento per il recupero dello stadio, “ha anticipato alcuni elementi di un progetto che sono di grande qualità, con una forte attenzione alle caratteristiche del Flaminio”.

Dal punto di vista sostanziale – ha aggiunto Gualtieri – è positivo che ci sia interesse da parte della società, quello stadio richiede un investimento per essere rimesso a nuovo e il fatto che ci siano dei soggetti privati che si candidano è positivo“.

La speranza della Lazio, una volta approvato il progetto, è quella di avere un via libera per avviare i lavori e realizzare l’impianto entro il 2031.

Vanno comunque considerati tutti gli ostacoli presenti per la realizzazione/restauro di un’opera simile. Dal punto di vista della cubatura, ad esempio, la zona è satura, motivo per cui Lotito sta analizzando soluzioni per ammortizzare i costi da parte degli investitori.

Dal punto di vista realizzativo, l’ipotesi progettuale di Lotito potrebbe vedere il coinvolgimento della società Edileuropa (già sponsor della Lazio tra il 2007 ed il 2010 e che sta attualmente collaborando nel progetto di realizzazione dell’Academy a Formello) sia per quanto riguarda la progettazione che la realizzazione dell’intervento.

Prossimo appuntamento ad ottobre

Il progetto presentato da Lotito sarà oggetto di un nuovo incontro già fissato per ottobre, momento in cui potrebbe arrivare un primo semaforo verde, nonostante ci siano ancora alcuni interrogativi tecnici da affrontare.

Uno degli aspetti principali da affrontare è quello delle coperture. Allo stato attuale, infatti, tali strutture sono presenti soltanto su una tribuna e va verificato se lo stadio vecchio, le cui fondamenta sono attualmente in stato di abbandono, potrà sopportare il peso delle nuove tribune. A ciò andrà aggiunta una verifica di stabilità in merito alla costruzione di un secondo anello, necessario per ampliare la capienza di spettatori.

Il rendering visionato in Campidoglio – che prevede quindi un aumento di capienza dagli attuali 25.000 posti a 50.000, la copertura totale delle gradinate e la creazione di nuovi parcheggi nell’area circostante – ha comunque mosso l’entusiasmo del Sindaco e dell’assessore allo sport Alessandro Onorato. Secondo quest’ultimo “il progetto è molto ambizioso, esalta la bellezza dell’impianto e l’architettura. Per questo siamo molto ottimisti. Lotito si è mosso in maniera concreta e fa sul serio“.

Il progetto di Roma Nuoto

La società biancoceleste non è tuttavia l’unica a voler riqualificare lo stadio ideato da Pier Luigi Nervi.

L’associazione sportiva Roma Nuoto aveva infatti già inviato in precedenza un progetto ben dettagliato che dovrà a questo punto anch’esso arrivare in Conferenza dei Servizi.
L’interesse della Roma Nuoto nasce dal fatto che al di sotto del Flaminio era attiva – oltre a varie palestre – anche una piscina a 4 corsie, che la stessa Roma Nuoto ha occupato fino al 2011, anno della chiusura dello stadio. In tale documento è previsto, fra l’altro, l’abbattimento delle barriere architettoniche attorno allo stadio per poter fruire del parco monumentale attualmente inutilizzabile, la ristrutturazione della piscina e delle palestre, nuovi campi da padel e spazi commerciali di quartiere.
Presente, inoltre, l’idea di far diventare l’impianto anche una casa dello sport femminile.

Le ipotesi progettuali presenti saranno tutte valutate in una conferenza di servizi dalla quale uscirà quindi il progetto vincitore, ossia quello che risulterà avere l’approvazione di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, inclusa ovviamente la sovrintendenza capitolina ai beni culturali, vista la natura storico-architettonica dell’impianto progettato dall’architetto Antonio Nervi.


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