Rifiuti: il II Municipio avvia la campagna di educazione per i commercianti

L'assessore Rino Fabiano: "Dopo questa fase di sensibilizzazione, la pazienza sarà esaurita. Seguirà inevitabilmente una fase di sanzioni"

Il II Municipio di Roma ha dato il via a una nuova iniziativa per educare le attività commerciali locali sul corretto conferimento dei rifiuti. In collaborazione con l’assessorato all’Ambiente e con l’AMA, l’ente si è concentrato in particolare sull’area di piazza Bologna e le zone circostanti, dove persistono significative criticità nella gestione del servizio di raccolta per le utenze non domestiche.

Rino Fabiano, assessore competente, ha spiegato l’urgenza di questa iniziativa: “Abbiamo atteso la fine di settembre per consentire alle attività commerciali di riprendere il loro corso normale. Ora è il momento di sensibilizzare nuovamente gli operatori, specialmente nelle zone più colpite dal problema del cattivo conferimento dei rifiuti.”

Per attuare questa sensibilizzazione, gli operatori municipali hanno intrapreso un’azione diretta, consegnando volantini informativi in vari punti nevralgici, tra cui viale Ippocrate, via Catanzaro, via Padova, via Arezzo, via Cremona e via Ravenna. “Abbiamo completamente informato l’area su come trattare e conferire correttamente i rifiuti,” ha affermato Fabiano, sottolineando l’importanza di una collaborazione costruttiva tra le utenze domestiche e quelle non domestiche.

Tuttavia, l’assessore ha messo in guardia: “Dopo questa fase di sensibilizzazione, la pazienza sarà esaurita. Seguirà inevitabilmente una fase di sanzioni per chi continuerà a conferire i propri rifiuti in modo irregolare o in spazi non autorizzati.” L’obiettivo è chiaro: promuovere una cultura del rispetto ambientale e del decoro urbano, affinché il territorio possa essere vissuto e apprezzato da tutti.

Con questa iniziativa, il II Municipio si pone l’obiettivo di trasformare il comportamento dei commercianti, affinché tutti possano contribuire a una Roma più pulita e ordinata. Il messaggio è chiaro: il cambiamento inizia dalla responsabilità individuale e collettiva.


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