

Magliette inneggianti all’odio razziale con stelle di David, fucili e scritte come ‘kill’, ‘uccidi’, associate al simbolo ebraico.
A trovarle gli uomini del XIII gruppo Aurelio durante un blitz all’interno di Commercity, la ‘Città del Commercio’, su via Portuense dove avviene la rivendita di abbigliamento per molti dei negozi della Capitale.
L’indagine è partita dopo la segnalazione della vendita delle t-shirt in alcuni esercizi commerciali della zona di Selva Candida. In totale una cinquantina le magliette sequestrate in due stand riconducibili a due cittadini cinesi. Identificati e denunciati.
Anche se, attraverso sopralluoghi e interrogatori, si è alla ricerca del reale produttore delle magliette antisemite che una volta trovato deve rispondere del reato di odio razziale per cui si rischia fino a un anno di prigione e una multa di 6 mila euro. Il materiale sequestrato ora è a disposizione dell’ autorità giudiziaria.
Il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici ha ringraziato il XIII gruppo Aurelio “per essersi immediatamente attivati affinché altri esercizi commerciali non mettano più in vendita magliette simili a quelle sequestrate, che erano un chiaro incitamento all’odio e alla violenza”. Inoltre Pacifici auspica ad un incontro con la comunità cinese “allo scopo di condividere con loro la gravità di quanto accaduto e, con l’occasione, avviare uno scambio di relazioni culturali tese a facilitare la conoscenza tra le diverse minoranze di questo Paese”.
“Roma è la città dell’accoglienza e del dialogo religioso – ha affermato il sindaco Marino – e condanna con forza atti ignobili e stupidi come la commercializzazione di simboli di odio. Il mio augurio è che ora vengano applicate le giuste sanzioni contro chi si è reso responsabile di questo reato”.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.