Stranezze di città, il fontanile di Pio IX a via Trionfale, quasi invisibile dalla strada 

Il luogo meriterebbe ben altra considerazione (e pulizia)

Marco, mio coetaneo e medico, ed ex compagno di allenamenti podistici domenicali, all’ultima visita angiologica di controllo mi ha consigliato “Attilio, quando puoi una passeggiata in bicicletta falla per andare alla Chiesa di San Francesco d’Assisi a Monte Mario. Non puoi perderti di vedere il fontanile di Pio IX o fontanile di Sant’Onofrio.

La distanza tra la Chiesa San Francesco d’Assisi a Monte Mario e il fontanile di Pio IX è di 240 metri.

Il fontanile di Pio IX  è difficile da trovare ma  c’è, è in via Trionfale, tra piazza Monte Gaudio e via Igea. 

Le “stranezze di città” le abbiamo anche noi a Roma Nord”.

Sempre partendo da Tor Tre Teste, domenica scorsa ho percorso buona parte della pista ciclabile che da Castel Giubileo arriva a Ponte Milvio. 

Sono passato davanti allo stadio Olimpico e ho pensato alla mia squadra del cuore, la Roma, che gioca su quel rettangolo verde.

Ho pedalato lungo via dello Stadio Olimpico, per poi prendere la lunga e complicata salita di via Edmondo De Amicis, che curva dopo curva attraversa la Riserva Naturale di Monte Mario.

Con i battiti del cuore a mille sono arrivato a via della Camilluccia, fine della salita, poi sono passato per via Igea e sono arrivato a via Trionfale.

In corrispondenza del civico 7071 di via Trionfale, dietro una lunga fila di macchine parcheggiate, dietro i secchioni dell’immondizia, al di sotto di un marciapiedi e di una lunga ringhiera di ferro, ho visto il tetto del fontanile di Pio IX, la “stranezza di città “ di Roma Nord.

Poi, sceso dalla bicicletta, ho visto il resto. Che tristezza, il tetto di tegole sovrastato da arbusti e il giardino invaso da rifiuti. Incuria e degrado caratterizza il fontanile di Pio IX. L’ho potuto visitare dall’esterno, dopo aver assicurato con la catena la mia bicicletta, percorrendo a piedi una discesa che costeggia via Fornelli. 

Rifiuti, erbacce e scritte vandaliche la fanno da padroni.

Un luogo sotto alla via Trionfale che è stata rialzata di qualche metro nel 1969, una modifica che ha reso il fontanile quasi invisibile dalla strada.

Mentre pedalavo ho guardato tutto quanto di statico e in movimento c’è a via della Camilluccia, a via Igea, a via Trionfale, a piazza Igea, a piazza di Monte Gaudio, uno spicchio di quartiere anonimo fatto di vie e di piazze, dove sfrecciano tante macchine.

In questo spicchio di quartiere però ci sono ancora, e fortunatamente, la Chiesa di San Francesco d’Assisi a Monte Mario finita di costruire nel 1676 e Il fontanile di Pio IX edificato nel 1866.

A me piace immaginare di avere in mano un foglio da disegno e di usare la gomma per cancellare gli odierni palazzi, poi le strade e le macchine e “trovare al posto dell’attuale via Trionfale l’antica “strada dei Franchi”. La strada che i pellegrini, provenienti da tutta Europa, percorrevano per venire in visita alla Città Santa.

A me piace immaginare di usare la gomma sul foglio da disegno per cancellare anche l’odierna piazza di Monte Gaudio e “scoprire” che in questo stesso luogo sorgeva il Borgo S. Onofrio, poi Borgo Clementino, un piccolo nucleo abitativo rurale sorto tra il 1700 e il 1800 attorno alla chiesa di San Francesco d’Assisi a Monte Mario. Qui i pellegrini si fermavano per l’ultima sosta prima di raggiungere la Città Santa.

A me piace immaginare di usare la gomma per cancellare anche l’odierna via Trionfale, che oggi si trova più in alto del fontanile di Pio IX, e “scoprire” che il fontanile in origine serviva per l’approvvigionamento idrico della Borgata S.Onofrio, era vicino alle case ed era sempre a livello inferiore rispetto alla strada, dislivello all’epoca minore ma che serviva ad  assicurare la necessaria pressione dell’acqua.

Il fontanile aveva sin dall’origine un bacino per il lavaggio dei panni ed il rifornimento idrico e un bacino per abbeverare gli animali.

Il luogo dove è l’invisibile fontanile di Pio IX meriterebbe ben altra considerazione.

Stavo finendo di scrivere l’articolo, sulla mia tastiera battevo le frasi finali, mi sono fermato e ho telefonato al mio amico Marco, l’ex podista e medico.

Ciao Marco, sono Attilio, pensavo che se Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti, che fu l’ultimo sovrano dello Stato Pontificio per via della presa di Roma avvenuta il 20 settembre 1870, potesse vedere oggi il fontanile da lui fatto costruire, probabilmente esprimerebbe profonda tristezza e disapprovazione e vedrebbe nel degrado del fontanile un simbolo di decadenza e di perdita di valori, e richiamerebbe tutti alla responsabilità di preservare il patrimonio storico e il bene comune della nostra stupenda Roma”.


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