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Un altro inquietante capitolo della favola bella della “Buona scuola” – Quella “gufa” di autorevole Fondazione – Evviva un corno – Quale futuro per Ignazio Marino?

Fatti e misfatti di ottobre 2016

Un altro inquietante capitolo della favola bella della “Buona scuola”

“Il controsoffitto della scuola elementare “Gianni Rodari” – a Nichelino – è oggi crollato ferendo alla testa una bambina e sfiorando altri due alunni. Appena ieri, poi, il soffitto è crollato in una scuola di Padova e non ci sono stati danni fisici per nessuno soltanto perché le maestre, accortesi di quanto stava per accadere, hanno fatto uscire tutti precipitosamente”.

Si allunga di sempre nuovi inquietanti capitoli, dunque, la favola bella della “Buona scuola” di Matteo Renzi. Il quale, tra l’altro, aveva annunciato, nel 2014, che avrebbe “visitato una scuola ogni mercoledì” e poi, invece, non l’ha fatto. Perché si è messo paura di finire anche lui sotto un controsoffitto oppure perché ritiene più importante fare la sua campagna elettorale sul referendum costituzionale?

Quella “gufa” di autorevole Fondazione

“I lavoratori italiani – secondo uno studio della “Fondazione Di Vittorio” – sono diminuiti, rispetto al 2007, del 5%. Causa: la carenza di investimenti fissi”.

Un dato chiaramente negativo rispetto a quelli sempre più ottimistici del Governo sull’occupazione. Chi glielo avesse mai detto, a quel Giuseppe Di Vittorio che è stato uno fra gli esponenti più autorevoli del sindacato italiano nel secondo dopoguerra, di rientrare, con la Fondazione a lui intitolata, nell’elenco dei “gufi” renziani.

Evviva un corno

“La produzione industriale italiana – ha reso noto l’Istat – ha avuto un balzo in avanti, nell’agosto scorso, del 4,1%”.

Evviva. A settembre, però, i dati in elaborazione stanno dando un nuovo passo indietro dell’1,8%. E, allora, evviva un corno.

Chi snobba davvero le direttive Ue

“Le “Country specific recommendations” – le indicazioni dettate da Bruxelles sulle misure economiche di bilancio e strutturali che i Paesi dell’Unione devono adottare per stimolare la crescita e i posti di lavoro – dovrebbero, una volta approvate dal Consiglio europeo, essere prese in seria considerazione”.

Dovrebbero. Perché in effetti, ultimamente, di 95 di queste raccomandazioni, la metà è rimasta lettera morta. Se ne sono infischiati i Paesi del sud? Ebbene no perché anzi, ad esempio, i più ligi si sono dimostrati Francia, Croazia e Italia. A continuare ad infischiarsene, invece, proprio i Paesi autoerettisi a simbolo del più assoluto e ferreo rigore come, ad esempio, Svezia, Danimarca e Germania. Sì, anche la Germania della “maestrina dalla penna rossa, gialla e nera”, la Cancelliera Angela Merkel severa e inflessibile. Con gli altri.

Quale futuro per Ignazio Marino?

“Dopo l’assoluzione di quel sindaco di Roma Ignazio Marino – inviato a processo per una certa questione di scontrini e che il Pd aveva sloggiato, senza complimenti, dal Campidoglio – qualcuno, nel partito, sta lanciando la proposta di risarcirlo con il candidarlo, alle prossime amministrative, sindaco della “sua” Genova”.

“Perché no?” si è già espresso qualcuno più buono di cuore. Solo che i pubblici ministeri hanno praticamente detto “Perché no!” in quanto è loro intenzione di ricorrere in appello contro l’assoluzione dell’Ignazio. Un punto interrogativo, dunque, e un punto esclamativo. E in mezzo lui, il povero Marino. Il cui futuro, a questo punto, lo conosce soltanto il Fato. Quel Fato che non bada ad amori e ad odi, a meriti e a demeriti, a ragioni e a torti. E nemmeno a tessere di partito.


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