Villa Fassini, il mercatino e i nomadi

Non hanno tardato a farsi vivi i nomadi a Villa Fassini. Il mercatino settimanale che domenica 23 febbraio 2014, dopo lungo tempo di sospensione per pastoie burocratiche, aveva ripreso le sue attività, dopo poco più di due mesi di respiro torna a fare i conti con un gruppetto di nomadi.
Non si tratta di razzismo o xenofobia, ma del fatto che essi si piazzano proprio all’ingresso della Villa e del mercatino provocando intralcio, disordine e malessere sia dei compratori che degli espositori: piccoli, minimi ed occasionali venditori che pagano regolarmente quanto dovuto per gli spazi dove esporre i loro oggetti, e sono rispettosi delle regole di buon comportamento.

L’organizzatore del mercatino, al riproporsi del problema, ovviamente ha chiesto ed ottenuto un appuntamento con il Comandante dei vigili del V gruppo di via del Forte Tiburtino.
“I vigili – ci dice Roberto Scarcella organizzatore del mercatino – si sono congratulati per lo stato decoroso con cui teniamo ininterrottamente il parco e lo spazio ludico per i bambini, ed anche compiaciuti per il puntuale lavoro amministrativo. Per quanto riguarda l’oggetto dell’incontro però non hanno dato notizie completamente confortanti perché purtroppo, essendo sotto organico e con fondi scarsi, non ci hanno garantito un servizio di piantonamento fisso nei pressi del parco, nelle ore in cui vengono i nomadi con i loro oggetti oltretutto di ignota provenienza. Sicuramente i vigili ci offriranno il massimo impegno in questo periodo in cui il fenomeno dell’abusivismo non è arrivato ancora ai livelli di novembre. Inoltre riconoscendo il grande impatto sociale e culturale che l’ormai storico mercatino di Villa Fassini ha sul quartiere ci hanno invitato a proseguire sulla nostra strada non lasciando l’area in mano agli abusivi.  Per questi motivi già da questa domenica e per quelle successive, fino a dar fine a questo fenomeno – conclude Scarcella – invitiamo tutti gli espositori del mercatino e i cittadini amici volenterosi ad incontrarsi fuori dal parco per invitare pacificamente questi nomadi a trovare nuove aree alternative a Villa Fassini”.

Ora tocca al Municipio di trovare una soluzione alla controversia. E che sia rapida, per scongiurare azioni sconsiderate da ambo le parti.

C’è pure chi molto realisticamente ha aggiunto: “Dal momento che si direbbe che questi soggetti cosiddetti nomadi fanno comodo a più di qualcuno, sarebbe opportuno dare anche a loro la possibilità di raggranellare qualche spicciolo trovando loro una collocazione. La fame è brutta e può portare ad azioni più gravi e dannose. Che poi, i nomadi di Villa Fassini, quelli cioè di cui ci lamentiamo, sono evidentemente i più onesti. Perché i disonesti, è alla conoscenza di tutti, quelli che non si vedono ai mercatini, quelli campano su attività delinquenziali più dannose e più lucrose, a cominciare dalla mendicità fastidiosa e indecorosa per la città, dai borseggi, passando per i furti negli appartamenti, di auto pregiate, e nelle auto, per finire al traffico multimilionario internazionale dei metalli”.


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