A me Babbo Natale fa paura
Ho scoperto di avere paura di Babbo Natale. Tra poco è Natale, il traffico e i negozi te lo ricordano, e così vado su internet a cercare una bella immagine per gli auguri: ci trovo renne, immagini di neve e Babbo Natale.
Natale significa “giorno natalizio”, ovvero giorno in cui è nato qualcuno. Sarà il compleanno di Babbo Natale?
Wikipedia rivela il mistero: in quel giorno è nato Gesù. Nessuno gli fa gli auguri, rare le sue immagini in televisione e sui social, da qualche parte è addirittura proibito parlarne.
Ci sarebbe la tradizione del presepe legata a lui, ma nelle piazze italiane non si vedono – a parte piazza S. Pietro, ma quello è uno stato estero – e in alcune scuole lo hanno proibito. Però Natale è il giorno in cui è nato Gesù, personaggio di una certa importanza per la nostra storia, cultura e per le tradizioni popolari, ed è il motivo per cui si decise di festeggiare e di andare in vacanza un tempo; ora invece si festeggia un grassone vestito di rosso chiamato “Babbo Natale” che, senza alcun perché, distribuisce regali ai bambini e a qualche adulto (diversi adulti invece si scambiano regali tra di loro in suo onore). È un usurpatore questo Babbo Natale.
Babbo Natale è “nato” da una società ricca, opulenta, che si può permettere regali inutili senza un vero scopo se non quello di far girare l’economia. Babbo Natale è grosso e col naso rosso, perché eccede nel cibo e negli alcolici. Fa differenze tra bambini con i suoi regali; viene una sola volta l’anno e poi sparisce: sarà questo che ce lo rende simpatico, il fatto che non sia venuto a cambiare la nostra vita, ma solo a confermarne gli affetti, i legami, il nostro stato sociale. In fondo, è una persona indifferente, classista e crudele. Gli sta bene il mondo come è ora nei paesi occidentali: è il protettore dei consumatori, l’idolo dei privilegiati.
Gesù no: è un bambino, è povero, nasce in una stalla, è circondato da due animali e i genitori. Gesù non porta doni, quelli glieli portano i Re Magi; è venuto nella povertà e vivrà la vita dei rifiutati dalla società, tra i più umili, morirà innocente dopo un processo farsa, come molti uomini ancor oggi nel mondo. È amato perché tenero e fragile.
Ci ricorda il posto centrale dei bambini, della famiglia, dei poveri, degli scarti del nostro mondo. Una volta l’anno al centro dei nostri pensieri c’è uno che non ha conquistato paesi, non ha rivoluzionato il mondo con la sua intelligenza, non ha sedotto donne o uomini con il suo fascino irresistibile. È amato, quando lo è, perché parla di amore, fratellanza, vicinanza… e le vive. Per un mese l’anno lo mettiamo al centro della nostra casa, nella sua capanna per ricordarci che ciò che conta non è la ricchezza, la bellezza o i nostri talenti, ciò che importa è lasciarsi amare ed amare.
Con lui è la festa dei bambini, perché si lasciano amare ed amano con semplicità, come è lui. Con lui è la festa della famiglia, dove la diversità permette il servizio reciproco, l’amore gratuito. Pensare a lui ci cambia il cuore, se lo lasciamo fare, cambia i rapporti tra di noi, ha cambiato tante cose nelle società che lo hanno accolto. Ci suscita domande, e non va via, rimane tutto l’anno se lo vogliamo.
Gesù fa paura a chi non vuole cambiare, a chi gode delle proprie ricchezze e dei suoi privilegi. A me però a fare paura è Babbo Natale.
don Domenico Vitulli
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e’ proprio vero quello che dici bisognerebbe mostrare nelle vetrine e anche ovunque l’immagine di Gesù in fasce e nella grotta. nato già in una mangiatoia xchè in prospettiva ne mangiassimo il suo corpo e ci ha salvato. personalmente Credo molto In Gesù e alla sua umiltà e carità alla quale dovremmo sempre imitarla.
E dico a tutti coloro che nn credono o di altre fedi…allora non festeggiate rimanete a lavorare quel giorno e Non Criticatelo….Gesu’ e’ Venuto per Tutti. Abbiate Fede e pregatelo insieme aM aria Sempre!!! Ari-Promoter